Guinea: a cinque mesi dalla scomparsa di due attivisti, continuano le sparizioni

di claudia
Foniké Menguè

Sono trascorsi cinque mesi dalla scomparsa di Foniké Menguè (nella foto) e Mamadou Billo Bah, due leader del movimento cittadino guineano Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (Fndc). Arrestati da militari il 9 luglio e portati in una località sconosciuta, i due attivisti sono da allora irreperibili. Le autorità guineane negano qualsiasi coinvolgimento, mentre la giustizia ha annunciato l’apertura di un’indagine per far luce sulla loro scomparsa.

La situazione ha suscitato forti reazioni sia in Guinea che a livello internazionale. Diversi relatori delle Nazioni Unite hanno espresso timori riguardo a possibili torture o esecuzioni extragiudiziali.

Ibrahima Diallo, un esponente del Fndc, ha denunciato pubblicamente quella che definisce una campagna di rapimenti orchestrata dalla giunta militare del Comitato nazionale per la riunificazione e lo sviluppo (Cnrd). “La situazione dei nostri compagni diventa sempre più preoccupante”, ha dichiarato Diallo. “Nonostante le smentite della giunta, abbiamo prove sufficienti per ritenere che siano stati sequestrati da loro e che siano tuttora detenuti in segreto.”

Diallo ha inoltre sottolineato l’impatto devastante sulle famiglie degli scomparsi, affermando che la stessa pratica continua anche contro altri esponenti della società civile. Ha quindi citato il recente arresto del giornalista e attivista Habib Marouane Camara, definendolo un ulteriore segnale dell’erosione dello stato di diritto nel paese.

Organizzazioni per i diritti umani e gruppi della società civile continuano a chiedere risposte e il rilascio immediato dei detenuti, denunciando la deriva autoritaria che sta aggravando la crisi politica e sociale in Guinea. 

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