Da mercoledì scorso gli agenti di polizia sono schierati in gran numero per impedire qualsiasi accesso ai locali dell’Assemblea nazionale della Guinea-Bissau. Due giorni fa infatti, i deputati della coalizione Pai-Terra Ranka si erano riuniti davanti al Parlamento, a Bissau, per continuare le loro attività, nonostante il decreto di scioglimento dell’Assemblea, che considerano illegale. Sono stati dispersi, proprio come diversi altri attivisti, con gas lacrimogeni.
Il deputato Agnelo Regalla, presidente del partito Unione per il Cambiamento e membro di Pai-Terra Ranka, ritiene inaccettabile che l’accesso all’Assemblea sia bloccato e, secondo lui, la decisione del presidente Embalo di sciogliere l’Assemblea nazionale è “un colpo di stato costituzionale che non accetteremo”.
Il presidente Embalo ha preso questa decisione dopo gli eventi del 30 novembre e del 1 dicembre 2023, fatti che ha definito un “tentativo di colpo di stato”: i soldati della Guardia nazionale erano andati a liberare con la forza il ministro delle Finanze, Souleiman Seidi, e il segretario di Stato al Tesoro, Antonio Monteiro, in custodia di polizia e a processo per malversazione. Ne nacque uno scontro con la Guardia presidenziale, risoltosi con la consegna dei due politici. Embalò ha puntato il dito contro il leader del partito Domingos, Simões Pereira, che è anche presidente del Assemblea nazionale.
Da quando è entrato in carica nel 2020, questa è la seconda volta che il presidente Umaru Cissoco Embalo scioglie il Parlamento. La prima volta è avvenuta nel maggio 2022 in seguito alle tensioni tra lui e l’Assemblea.