Il tentato colpo di Stato avvenuto martedì in Guinea Bissau ha fatto undici vittime, secondo il portavoce del governo Fernando Vaz, che è anche ministro del Turismo. “Il governo si rammarica della perdita di undici uomini coraggiosi durante l’attacco”, ha detto Vaz durante una conferenza stampa a Bissau ieri sera precisando che si tratta di militari e paramilitari, quattro civili tra cui un’autista e un alto funzionario del ministero dell’Agricoltura.
Come riferisce Radio France Internationale, Vaz ha parlato di un atto “perpetrato da persone con intenzioni inespresse”, con il sostegno di “persone con capacità finanziarie”. I primi elementi dell’inchiesta lanciata dal governo indicano che gli autori di questo colpo di Stato avevano mobilitato “notevoli risorse finanziarie, una grande quantità di armi e munizioni che hanno messo a disposizione di un gruppo di soldati per assaltare la sede del governo”, ha precisato il portavoce secondo il quale “le armi e le munizioni trovate sul posto indicano che questo attacco all’ordine costituzionale è stato preparato con rigore”.
Martedì sera il presidente Umaro Sissoco Embalo ha annunciato che l’esercito stava già effettuando arresti. Il presidente guineano ha anche detto di essere scampato a “più di un tentativo di colpo di Stato” e, secondo lui, questo è l’ennesimo “tentativo di uccidere il presidente della Guinea Bissau”.
Poco prima del suo incontro con i media, Embalo ha annunciato sui social che stava bene e che la situazione nel suo Paese era “sotto il controllo del governo. Ringrazio il popolo della Guinea Bissau e tutte le persone al di fuori del nostro Paese che si sono preoccupate per me e per il mio governo”.
La confusione si è impadronita della capitale Bissau nel primo pomeriggio di martedì, quando pesanti colpi di arma da fuoco sono esplosi intorno al palazzo presidenziale dove il presidente Embalo e membri del governo erano nel mezzo del consiglio dei ministri.