Il capo della giunta militare al potere in Guinea, il generale Mamadi Doumbouya, ha annunciato il ritorno all’ordine costituzionale entro l’anno 2025, durante il quale si terranno un referendum sulla nuova Costituzione ed elezioni generali. Lo ha detto lo stesso Doumbouya nel discorso di capodanno, trasmesso in tv martedì sera, menzionando esplicitamente la prossima adozione di una “nuova Costituzione consensuale” tramite referendum ed ha annunciato, in successione, elezioni “prima comunali, poi legislative e, infine, presidenziali”.
Doumbouya ha chiesto ai guineani di fidarsi di lui, ricordando che “sono qui per servire” e ricordando che il calendario elettorale è stato concordato con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). Inoltre ha aggiunto dettagli sul futuro dei militari attualmente al potere: “Né io, né i membri del Comitato nazionale del movimento per lo sviluppo, né i membri del Consiglio nazionale di transizione e ancor meno i membri del governo, saremo candidati alle future elezioni: non siamo candidati a nulla”.
Queste dichiarazioni arrivano in un contesto politico molto teso in Guinea: prima di questa dichiarazione di fine anno di Doumbouya, l’opposizione guineana, raggruppata all’interno delle Forces vives de Guinée (Fvg), aveva diffuso una nota ufficiale in cui diceva che non avrebbe più riconosciuto il potere in carica a partire dal 1 gennaio 2025, giustificando la sua posizione con la scadenza della transizione il 31 dicembre, e che lo avrebbe considerato illegittimo. Dal 6 gennaio sono state programmate azioni di protesta. Le Fvg non hanno ancora reagito alle dichiarazioni di Doumbouya.