Centinaia di guineani, tra sostenitori, simpatizzanti, amici e familiari, hanno accolto ieri Moussa Dadis Camara, l’ex presidente della Repubblica di Guinea, in esilio in Burkina Faso da più di 10 anni, all’aeroporto Ahmed Sékou Touré di Conakry.
Camara ha parlato ad una conferenza stampa improvvisata nella lounge d’onore dell’aeroporto in cui ha ribadito il desiderio che si tenga quanto prima il processo sui fatti del 28 settembre 2009, di cui è il principale imputato. “Sarei negligente se non ammirassi in tutta onestà e franchezza i notevoli progressi propugnati dalle nuove autorità del Paese nel dossier del 28 settembre 2009” ha detto Camara durante il suo discorso.
“Questo processo non sarebbe solo un sospiro di sollievo per le famiglie delle vittime, ma anche per il popolo della Guinea e più in particolare per la comunità internazionale che attende da più di dieci anni” di conoscere le responsabilità delle due parti”. L’ex capo dello Stato ha anche espresso la sua disponibilità a testimoniare su “questi dolorosi eventi”, che provocarono più di 150 morti e più di 100 donne stuprate.
Camara ha anche ringraziato il presidente del Comitato per la transizione (Cnrd), il colonnello Mamadi Doumbouya, per avergli concesso il rientro in Guinea.
