Le autorità sanitarie della Guinea Equatoriale hanno confermato ieri che il Paese ha registrato il suo primo focolaio del virus Marburg, una malattia altamente infettiva nella stessa famiglia di virus che causa l’Ebola. Lo riportano le agenzie internazionali.
Si sospetta che nove persone siano morte a causa di una febbre emorragica virale nella provincia occidentale di Kie Ntem. Le autorità sanitarie di Malabo hanno effettuato dei test su campioni raccolti dai pazienti, spedendoli all’Institut Pasteur di Dakar, in Senegal. I risultati dei test sono risultati positivi per il Marburg.
L’Organizzazione mondiale della sanità, in un comunicato ufficiale, ha detto che 16 persone sono ora in quarantena come casi sospetti di contatto e ha dispiegato sul territorio equatoguineano un team di esperti a supporto degli operatori sanitari locali.
L’Oms ha inoltre annunciato lo svolgimento, oggi, di una riunione d’urgenza sull’epidemia in corso, precisando di star facilitando la spedizione di guanti da laboratorio per l’analisi dei campioni e di un kit per la febbre emorragica virale che include dispositivi di protezione individuale che possono essere utilizzati da 500 operatori sanitari.
“Il virus Marburg è estremamente contagioso. Grazie all’azione rapida e decisiva delle autorità equato-guineane per confermare la malattia, la risposta all’emergenza può essere rapidamente messa in atto per salvare vite umane e portare il virus sotto controllo il prima possibile”, ha affermato la dottoressa Matshidiso Moeti, direttrice regionale dell’Oms per l’Africa.
La scorsa settimana, il ministro della Sanità Mitoha Ondo’o Ayekaba aveva detto che secondo le indagini preliminari i decessi riguardavano tutti persone che avevano partecipato a una cerimonia funebre pochi giorni prima: in particolare, il movimento è stato limitato intorno a due villaggi dove è stata segnalata la maggior parte dei casi. Il tracciamento dei contatti è attualmente in corso.
Questo è il primo focolaio di virus Marburg registrato nel Paese, il terzo in Africa occidentale. Il Ghana ha confermato un caso l’anno scorso e la Guinea l’anno precedente. Il virus viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso la trasmissione di fluidi corporei. Sebbene non esistano vaccini o trattamenti, si consiglia ai contagiati di bere molta acqua mentre i medici trattano i sintomi specifici.
Precedenti focolai e casi sporadici di Marburg in Africa sono stati segnalati in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa e Uganda.