Il governo del primo ministro Francisco Pascual Obama Asue si è dimesso in blocco, spinto dal contesto di crisi economica che non ha risparmiato la Guinea Equatoriale. Il presidente della Repubblica, Teodoro Obiang Nguema, che presiedeva il consiglio dei ministri straordinario di venerdì, ha ipotizzato il rischio d’insolvenza nazionale.
Le prospettive macroeconomiche sono negative ed è preannunciata una recessione di -6,8% del Pil nel 2020. La Banca africana per lo sviluppo sottolinea inoltre scarse capacità di gestione delle finanze pubblica e di governance.
Basata sugli idrocarburi, l’economia della Guinea Equatoriale sta subendo sia l’impatto del crollo del prezzo del barile di greggio che quello delle conseguenze della pandemia di coronavirus. Le dimissioni dell’esecutivo fanno parte delle misure d’austerità adoperate per gestire la crisi.
Nominato nel 2016, Asue era stato confermato nel 2018 dopo che il presidente aveva sciolto l’esecutivo. Il nuovo governo dovrebbe essere annunciato nei prossimi giorni.
Diversi osservatori sottolineano comunque come il controllo del Paese sia da decenni nelle mani di Obiang che occupa la poltrona presidenziale dal 1979. I più critici sostengono che un rimpasto era nell’aria anche per formare un esecutivo più vicino al figlio di Obiang, Teodorin Obiang, attualmente vice presidente.