Dopo 43 anni al potere, che lo rendono il leader di un paese non-monarchico più longevo attualmente in carica (il sesto nella storia), Teodoro Obiang Nguema Mbasogo domenica ha ottenuto l’ennesima e schiacciante, annunciata e piuttosto ovvia, vittoria elettorale in Guinea Equatoriale, stabilendo un nuovo record assoluto: 99,7% di voti. Nessuna irregolarità sarebbe stata registrata o segnalata dagli osservatori internazionali che hanno monitorato le elezioni: è quanto riportano i quotidiani locali, che citano alcuni rapporti preliminari (non pubblicati e non disponibili) degli osservatori dell’Unione africana (Ua), della Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale (Eccas) e della Comunità dei paesi di lingua portoghese (Cplp). Questi rapporti affermerebbero che “il processo elettorale si è svolto in un’atmosfera di pace” e “nessun irregolarità” è stata evidenziata durante il processo elettorale.
L’ex capo di Stato della Guinea-Bissau, e capo della missione di osservazione dell’Unione africana a Malabo, ha indicato nel suo rapporto che “la missione dell’Unione africana ha riscontrato che le urne si sono svolte in un clima generalmente pacifico, in conformità con gli standard internazionali e il quadro giuridico nazionale che ha disciplinato le elezioni”.
Secondo i media locali, questi report sconfesserebbero le denunce del leader del partito di opposizione Andres Esono Ondo, anch’egli candidato alle presidenziali, che parlava di “irregolarità” e denunciava nello specifico diverse storture del processo elettorale, intimidazioni e procedure fraudolente di voto. Tuttavia la denuncia di Esono Ondo, che si trova sul sito web del suo partito, la Convergenza per la socialdemocrazia (Cpds), evidenziava che soltanto nella capitale Malabo “non si sono registrate irregolarità” e ha stilato un lungo elenco, molto dettagliato, di seggi elettorali in cui queste irregolarità si sarebbero verificate. I problemi sono nei numeri: la Commissione elettorale ha infatti detto che oltre 400.000 guineani (su 1,5 milioni di abitanti) si sono registrati alle liste elettorali e che Obiang è stato rieletto con il 99,7% dei voti ma con poco più di 60.000 preferenze: sono pochissimi infatti gli elettori che, nonostante si siano registrati per votare, non sono andati alle urne.
I risultati definitivi saranno resi noti sabato prossimo dalla Commissione elettorale e dovranno essere convalidati dalla Corte costituzionale.