C’è apprensione in Guinea per la sorte di due attivisti di cui si sono perse le tracce da giorni giorni. Il procuratore generale della Guinea ha negato, ieri, l’arresto di due attivisti contrari alla giunta al potere e ha chiesto che siano svolte indagini sulla loro scomparsa, dal 9 luglio scorso.
I protagonisti della vicenda sono ben noti, Oumar Sylla, meglio conosciuto come “Fonike Mengue” (nella foto), e Mamadou Billo Bah, esponenti di spicco del Fronte Nazionale per la Difesa della Costituzione (Fndc), un movimento cittadino che chiede il ritorno dei civili al potere.
L’Fndc ha denunciato l’arresto dei due da parte delle forze d’elite del regime di Conakry, ma la smentita del procuratore apre ora nuovi scenari. “Nessun istituto penitenziario del Paese detiene queste persone oggetto di rapimento”, ha aggiunto, chiedendo alla procura di Conakry di “aprire indagini attente e complete” su queste sparizioni.
Martedì gli avvocati della Guinea hanno iniziato uno sciopero di due settimane per denunciare quelli che considerano “arresti arbitrari”. La Fndc, un collettivo creato nel 2019 per opporsi – invano – a un terzo mandato del presidente Alpha Conde (rovesciato nel 2021), ha continuato a operare sotto la giunta di Mamadi Doumbouya.