Guinea, incarcerati tre esponenti dell’opposizione

di claudia

Foniké Mangué, Ibrahima Diallo e Saikou Yaya Barry, esponenti del Fronte Nazionale per la Difesa della Costituzione (Fndc) che sono stati arrestati tra sabato e domenica dopo le manifestazioni contro la giunta della scorsa settimana, sono stati ascoltati ieri pomeriggio da un giudice istruttore del tribunale di prima istanza di Dixinn.

I tre uomini sono stati accusati di “partecipazione a un’assemblea vietata, saccheggio, distruzione di proprietà pubbliche e private, incendio doloso e aggressione” durante le manifestazioni di giovedì e venerdì scorsi. Tutti e tre sono stati rinchiusi nella prigione civile di Conakry.

Inoltre, un procuratore dello stesso tribunale ha chiesto la sospensione della pena di sei mesi di carcere e una multa di 500.000 franchi ciascuno contro nove giovani che hanno partecipato alle manifestazioni e sono perseguiti per gli stessi reati. La decisione è attesa per oggi.

Anche il coordinatore del Fronte nazionale della difesa della costituzione (Fndc, una piattaforma che riunisce diversi partiti e associazioni della società civile in Guinea) Oumar Sylla è stato arrestato nella notte tra sabato e domenica dagli agenti della sicurezza guineana.

In  merito a tali arresti Nazioni unite, Ecowas, Unione europea, Stati Uniti e Francia hanno espresso il proprio rammarico e la propria condanna per gli arresti e le violenze dei giorni scorsi in Guinea, dove le manifestazioni della fine della settimana scorsa hanno causato la perdita di vite umane, feriti, danni materiali, oltre che l’arresto del leader Fndc Oumar Sylla.

Queste organizzazioni hanno deplorato l’uso eccessivo della forza e il presunto uso di armi letali per il mantenimento dell’ordine pubblico da parte delle autorità guineane e hanno ricordato a tutte le parti l’obbligo di tutelare i minori, suggerendo che il governo di transizione avvii un’indagine sulle violazioni e abusi dei diritti umani.

Gli eventi degli ultimi giorni “sottolineano l’urgenza di instaurare un dialogo inclusivo in vista di una transizione partecipativa e pacifica” che garantisca la pace sociale. 

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