Guinea, la Chiesa preoccupata per la gestione della transizione

di claudia

Anche la Chiesa cattolica della Guinea sembra volersi posizionare politicamente sulla gestione della transizione, con il governo della giunta militare che continua a non indicare un orizzonte chiaro e preciso per la restituzione del potere ai civili.

All’inizio di maggio, durante il pellegrinaggio a Boffa, la Conferenza episcopale della Guinea infatti ha pubblicato una lettera aperta in cui “invita le autorità a chiarire con urgenza il calendario della transizione, il suo programma, la sua strategia e i suoi obiettivi”. Fino ad oggi la lettera è circolata in modalità semi-clandestina tra le diocesi e le chiese, passando di mano da vescovi e prelati, e soltanto adesso è finita sulla homepage di tutti i principali siti di informazione della Guinea. Secondo quanto riporta Rfi in realtà i vescovi della Guinea avevano registrato dei video in cui leggevano la lettera aperta, montando il tutto in un filmato che era stato inviato alla tv pubblica della Guinea, la Rtg; quel video non è mai andato in onda.

Nella lettera, la Conferenza episcopale guineana fa appello anche ai partiti e alle organizzazioni di opposizione affinché partecipino alla definizione di “un nuovo quadro di dialogo, veramente inclusivo”. I vescovi dipingono un quadro “preoccupante” della situazione politica e sociale nel Paese: disoccupazione, inflazione, carenza di acqua ed elettricità, crescente insicurezza, “tutto sembra andare sprecato” in un Paese “senza timone”.

Louis Gbilimou, segretario generale della conferenza episcopale guineana, ha detto a Rfi che “ci stiamo avviando verso la fine di questa transizione e nn può esserci alcun cambiamento o estensione senza un accordo, in armonia con tutti”. I vescovi della Guinea contestano alle autorità anche il loro “mutismo” che è “fonte di ansia e paura” nella popolazione.

Condividi

Altre letture correlate: