Più di 1.500 esemplari di scimpanzé potrebbero morire in Guinea a causa di una diga che dovrebbe essere costruita vicino alle cascate Koukoutamba da una società cinese. Il progetto da 294MW è stato approvato questa settimana con un accordo tra rappresentanti del governo di Conakry e responsabili della Sinohydro, gigante dell’energia idroelettrica.
Secondo le fonti citate dal quotidiano britannico The Guardian, la centrale rischia di inondare la nuova riserva del Moyen-Bafing National park e, oltre a compromettere la vita dei numerosi scimpanzé, costringerà 8.700 persone a lasciare le proprie case. A pagare le conseguenze ambientali del progetto ci sarebbe anche una specie rara di pianta acquatica.
Negli ultimi mesi, appelli contro la costruzione della diga sono stati lanciati da più parti e sono già oltre 140mila le firme raccolte da una petizione per chiedere alla Banca mondiale e al governo guineano di fermare l’iniziativa.
Il parco naturale di Moyen-Bafing, 6.426 chilometri quadrati nel nord del Paese, era stato creato l’anno scorso grazie al sostegno della Banca mondiale con l’obiettivo di proteggere circa 4mila esemplari di scimpanzé. Proprio la Banca mondiale, si evidenzia nella petizione, ha finanziato più tardi anche gli studi di fattibilità per il progetto cinese.
In Africa occidentale, la popolazione di scimpanzé è diminuita di oltre l’80% negli ultimi 20 anni, tanto che nel settembre 2016, il primate è stato classificato come specie “gravemente a rischio” dalla International Union of Nature Conservation.