Guinea, l’insicurezza è un vero problema

di claudia

Mentre il periodo di transizione in Guinea si avvicina alla conclusione, l’incertezza rimane elevata e le preoccupazioni aumentano: Fodé Baldé, un leader dell’opposizione, ha lanciato l’ennesimo allarme per la scomparsa di attivisti politici e l’assenza di una chiara tempistica elettorale, evidenziando le violazioni della carta di transizione.

Intervistato dall’Associated press, Baldé riflette sugli impegni assunti il 5 settembre 2021 dal leader della giunta militare e sulla situazione attuale, dicendo che è evidente che le promesse relative ai diritti umani e al ripristino dell’ordine costituzionale non sono state mantenute.

Nell’ottobre 2022, il presidente di transizione Mamady Doumbouya aveva annunciato che il potere sarebbe stato trasferito a un governo civile eletto entro la fine del 2024, subordinatamente ai colloqui con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas): “Confidiamo che il generale Mamady Doumbouya manterrà le sue promesse e resisterà alle pressioni per mantenere il potere, poiché la storia mostra le conseguenze per coloro che hanno intrapreso questa strada” ha detto all’Ap Baldé.

Una delle principali preoccupazioni della giunta militare al potere in Guinea riguarda l’insicurezza: il 27 settembre, i funzionari militari hanno smentito le notizie di sparatorie a Conakry, definendole voci infondate, ma Baldé sostiene che la paura sia diffusa in tutto il Paese.

Secondo il politico, attualmente a Conakry si avverte un tangibile senso di paura e all’ingresso di Kaloum si possono osservare misure di sicurezza rafforzate e carri armati di recente acquisizione: Baldé, che parla di “chiari segnali di malcontento, ha espresso anche preoccupazione per la diminuzione della libertà di espressione e l’aumento dei rapimenti nel Paese. 

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