Guinea, sette organizzazioni denunciano il divieto di manifestare

di claudia

Sette organizzazioni e collettivi della società civile chiedono l’immediato ripristino del diritto di manifestare pacificamente in Guinea. In un comunicato congiunto, le sette realtà esprimono la loro “profonda preoccupazione per questa decisione unilaterale della potenza militare che mira ad annientare protesta pubblica nei prossimi mesi”.

Il comunicato fa riferimento alla decisione presa il 13 maggio dal Comitato di raduno nazionale per lo sviluppo (Cnrd), la giunta militare al potere in Guinea, di vietare “tutte le dimostrazioni sulla strada pubblica in grado di compromettere la tranquillità sociale fino al periodo elettorale”.

Tale decisione, secondo le Ong firmatarie della nota congiunta, viola i trattati e le convenzioni internazionali che la Guinea ha liberamente sottoscritto, in particolare l’articolo 20 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’articolo 21 del Patto internazionale sui diritti civili e politici e l’articolo 11 della Carta africana dei diritti umani. “Il divieto di manifestare è anche in palese contraddizione con l’articolo 34 del Trattato transitorio guineano”, si legge nella nota.

Le organizzazioni firmatarie esprimono le loro preoccupazioni circa le possibiltà di contestazione della decisione del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) e del Cnrd di estendere la transizione a tre anni. “Questo attacco al diritto di manifestare ostacola la capacità dei membri della società civile e di tutti i gruppi che si oppongono alla transizione militare. Si tratta di una restrizione dello spazio civico” ha reagito Marc Ona, presidente di Tournons La Page.

Le organizzazioni firmatarie chiedono quindi alla giunta al potere in Guinea di revocare la decisione di vietare le manifestazioni. Chiedono inoltre a tutti i partner internazionali della Guinea di agire con fermezza a favore dell’apertura dello spazio civico, del rispetto della dignità umana e del rispetto dei diritti umani.

Le organizzazioni che hanno firmato l’appello sono ACAT-France, Amnesty International, Agir Ensemble pour les droits humains, Confédération française démocratique du travail (Cfdt), Ccfd-Terre Solidaire, Crid, Tournons La Page. 

Condividi

Altre letture correlate: