L’ex presidente guineano Moussa Dadis Camara e cinque dei suoi coimputati sono in stato di detenzione da ieri, alla vigilia di un processo che si apre oggi a loro carico per abusi commessi in uno stadio di Conakry il 28 settembre 2009. Camara era tornato in Guinea pochi giorni fa, ieri la decisione di inviarlo nella prigione centrale della capitale guineana. Il processo che lo vede da oggi sul banco degli imputati riguarda gli atti violenti con cui esercito e polizia il 28 settembre del 2009 e nei successivi giorni spezzarono proteste anti-governative causando 156 morti e migliaia di feriti.
L’ex dittatore, portato al potere da un colpo di Stato militare nel dicembre 2008, è tornato nel Paese sabato sera dopo anni di esilio in Burkina Faso, per “riabilitare il suo nome”. In occasione del processo per gli abusi commessi in uno stadio di Conakry il 28 settembre 2009, per cui è imputato l’ex presidente guineano Moussa Dadis Camara e cinque dei suoi ex-fedelissimi, tutti agli arresti, è arrivato ieri sera a Conakry il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Asad Ahmad Khan, che assisterà al processo.
Karim è stato accolto all’aeroporto internazionale Ahmed Sékou Touré di Conakry dal ministro della Giustizia e dei diritti umani della Guinea Alphonse Charles Wright, e “parteciperà all’apertura del processo, atteso da 13 anni sia dalle vittime che dagli accusati” scrive il quotidiano Mediaguinée.
Il procuratore della Cpi ha dichiarato ai media locali che “è un momento molto importante” per la Guinea, “un momento che il popolo della Guinea aspetta da molto tempo, dal 2009. È l’inizio di un processo sugli eventi del 2009 e stiamo aspettando che questo possa continuare in modo credibile poiché gli occhi del mondo sono rivolti verso la Guinea”.
Per questo processo storico la Guinea non ha badato a spese: il procedimento infatti è ospitato in un edificio costruito ad hoc e la cui inaugurazione ha avuto luogo oggi alle ore 12.
