Circa 60 partiti politici guineani hanno disertato l’inizio, ieri, delle assise nazionali. Si è tenuta ieri la prima giornata i queste riunioni, convocate dalla giunta militare guidata dal colonnello Mamadi Doumbouya e che dureranno fino al prossimo 29 aprile, che ha visto riunirsi a palazzo Mohamed V a Conakry ministri, magistrati, governatori e consiglieri distrettuali, riuniti per ascoltare il discorso solenne del presidente della transizione.
Il vero elefante nella stanza in realtà è stato rappresentato dall’assenza di decine di partiti politici, che hanno disertato l’evento deplorando attraverso numerosi comunicati stampa la totale mancanza di informazioni pratiche sugli obiettivi di queste conferenze. Sono infatti circa 60 i partiti politici guineani che hanno preferito restare fuori dai giochi, come ad esempio l’Alleanza nazionale per l’alternanza e la democrazia (Anad) e il Fronte nazionale per la difesa della costituzione (Fndc), che denunciano la mancanza di preparazione a questi incontri e la volontà della giunta militare di concentrarsi sulla gestione della transizione.
Aliou Condé, segretario generale dell’Fndc, ha dichiarato a Rfi che lunedì sera, alla poche ore dell’inizio delle consultazioni, non erano ancora stati informati di cosa avrebbero discusso durante le assise perché secondo lui la giunta militare “non vuole coinvolgere tutti i guineani nella discussione e nella ricerca di soluzioni ai nostri problemi”.
Nel suo discorso di apertura il colonnello Mamadi Doumbouya, presidente della transizione, ha detto di aver voluto organizzare tali incontri “per dare ai guineani un’opportunità storica e unica di guardarsi negli occhi, faccia a faccia e di parlarsi francamente, con cuore aperto”. Lo riportano i media locali, che citano ampiamente il retorico discorso di Doumbouya.
“Ognuno di noi qui in questo Paese ha subito brutalità, le ferite sono ancora lì aperte ma è ora che le puliamo e le bendiamo” ha detto il militare nella sala principale del Palazzo Mohamed V di Conakry, di fronte a ministri, magistrati, governatori e consiglieri distrettuali riunitisi per ascoltare il suo “discorso solenne”.
“Le assise nazionali sono soprattutto considerazioni politiche, etniche, religiose utili alla nostra nazione” ha detto il presidente della transizione invitando gli attori politici, culturali e religiosi a impegnarsi nel processo delle assise e nella transizione “per dare a questo evento tutto il successo che merita”.