Siamo soliti vederla con abiti attillati e succinti. Ma anche in bikini. Con i lunghi capelli biondi al vento. Da qualche settimana la Barbie, la famosa bambola della società di giocattoli Mattel, è uscita in un’inedita versione che sta spopolando: quella con l’hijab, il tradizionale velo islamico che copre capelli e collo della donna che lo indossa.
L’idea non è venuta alla Mattel, ma a Hanifa Adam, una ricercatrice nigeriana che ha postato su Instagram le foto della «Hijarbie». A poche ore dalla pubblicazione delle immagini, sull’account sono piovute migliaia di richieste per acquistare la bambola con i nuovi vestiti. Hanifa, che ha conseguito un master in Farmacologia alla Coventry University nel Regno Unito, ha detto che l’idea di una Barbie musulmana e velata le è venuta dopo aver guardato i siti web e i profili sui social network della bambola stile. L’abbigliamento era sempre quello della pin-up occidentali. Una moda in cui le ragazze musulmane non si riconoscono. Così ha deciso di creare lei i vestiti adatti a un pubblico musulmano. Ha quindi confezionato hijab colorati alla moda, maxi gonne, maxi abiti.
«Le bambole arrivano dalla Cina – ha raccontato alla Cnn -. I veli invece li creo io. Voglio che ci sia una Barbie con la quale potessero relazionarsi le ragazze musulmane. “Hijarbie” dimostra che si può essere alla moda senza perdere la propria identità. Penso che sia significativo per una bambola riflettere con il suo abbigliamento alcune culture tipiche della Nigeria perché aiuta una giovane ragazza a identificarsi con le sue radici. La bambola le dà un senso di identità».
Quello che era iniziato come un hobby si sta rivelando un business redditizio per Hanifa. La pagina Instagram di Hijarbie ha 63.400 followers e le vendite crescono di giorno in giorno. E ora Haneefa dice che la sua laurea in Farmacologia è destinata a prendere la polvere. La nuova bambola è diventata per lei un’opportunità di lavoro, ma anche una passione.