I caschi blu della Minusma termineranno la loro missione a fine giugno

di claudia
Minusma

Le Nazioni Unite prevedono di terminare la loro decennale missione di mantenimento della pace in Mali, nota come Minusma, il prossimo 30 giugno e ritireranno tutto il personale entro i successivi sei mesi. Lo rivela una bozza di risoluzione del Consiglio di sicurezza proposta dalla Francia ieri pomeriggio. Il consiglio di sicurezza dovrebbe votare la risoluzione nella riunione di domani: per essere adottata servono nove voti a favore e nessun veto da parte di Russia, Cina, Stati uniti, Gran Bretagna o Francia.

Il ritiro della missione, composta da 13.000 persone, avverrebbe dopo quasi tre anni di tensioni tra le Nazioni unite e la giunta militare che guida il Mali, tensioni culminate questo mese di giugno, quando il ministro degli Esteri del Mali Abdoulaye Diop ha chiesto alla Minusma di andarsene “senza indugi”.

La fine della Minusma significherebbe una brusca interruzione di una missione che è stata ostacolata dalle restrizioni imposte dal governo da quando, nel 2021, il Paese si è rivolto al gruppo mercenario Wagner per ragioni di sicurezza nazionale. La missione delle Nazioni unite è accreditata per aver svolto un ruolo fondamentale nella protezione dei civili dall’insurrezione islamista, che in 11 anni ha ucciso migliaia di persone.

L’esercito maliano è tuttavia ancora male equipaggiato e sono circa 1.000 gli operatori russi del Wagner nel Paese, ufficialmente ingaggiati come formatori militari ma in realtà impiegati in missioni sul campo di ricerca e repressione, in particolare nelle regioni del nord e del centro del Mali.

In base alla bozza di risoluzione presentata dalla Francia, il personale delle Nazioni unite rimarrà fino alla fine dell’anno per consentire una transizione, ma durante questo periodo le attività della Minusma saranno progressivamente ridotte, compreso il supporto chiave che fornisce ai soldati maliani.

Il sostegno del Consiglio alla missione ha iniziato a diminuire da parte dei paesi occidentali già nel 2021, con Gran Bretagna, Germania e Svezia che hanno annunciato che avrebbero ritirato le loro truppe. La Francia aveva una forza separata in Mali, la Barkhane, ma l’ha ritirata l’anno scorso dopo disaccordi con il governo.

La missione Minusma è stata lanciata nel 2013 dopo che i ribelli separatisti dell’Azawad e i gruppi islamisti legati ad al-Qaeda hanno occupato il nord del Mali. Le truppe francesi costrinsero i militanti a ritirarsi ma questi gruppi si riorganizzarono in breve tempo e da allora il Mali è diventato l’epicentro di un movimento violento che si è diffuso in tutta l’Africa occidentale e nel Sahel e che ha costretto milioni di persone a lasciare le proprie case.

Più di 170 operatori delle forze di pace sono morte in combattimento negli ultimi 10 anni, un dato che rende la Minusma la più letale missione di combattimento in corso delle Nazioni unite. 

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha detto questa mattina all’emittente tedesca Zdf che la Germania sta cercando di ritirare i suoi soldati dal Mali “più velocemente”, anche alla luce della prevista fine della missione di mantenimento della pace delle Nazioni unite (Minusma. “Per noi, questo significa che cercheremo di uscire ancora più velocemente ma in modo ordinato” ha detto Pistorius.

La Germania, che ha schierato circa 1.000 soldati in Mali, sta già ritirando le truppe e punta a concludere il ritiro entro maggio 2024. 

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