La Croce Rossa Internazionale ha diffuso un rapporto sulla situazione umanitaria nelle regioni colpite dalle attività di Boko Haram. Le cifre sono impressionanti: almeno 22mila nigeriani risultano dispersi a seguito di un decennio di conflitti e violenze terroristiche nel Nord del Paese attribuiti a Boko Haram. Si tratta del numero più alto di dispersi registrati dal Comitato Internazionale della Croce Rossa in tutto il mondo. Quasi il 60% di queste 22mila persone erano minorenni al momento della scomparsa, per cui ci sono migliaia di genitori che non sanno se i loro figli siano vivi o morti.
Le famiglie – si legge ancora nel rapporto – sono le principali vittime di dieci anni di guerra nel Nord-est della Nigeria. Ai 22mila dispersi vanno aggiunte le decine di migliaia di vittime degli scontri e degli attacchi, mentre due milioni e mezzo di persone sono state costrette a lasciare le loro case.
Va osservato che i dispersi lo sono ormai da diversi anni. Quasi certamente sono o morti o affiliati a Boko Haram. Vanno classificati come dispersi, quindi con sorte sconosciuta, ma di fatto nella maggioranza dei casi non torneranno mai più nelle loro famiglie.
Come giustamente sottolinea il rapporto, ci sono poi le decine di migliaia di morti che gli attacchi di Boko Haram hanno provocato e soprattutto i due milioni e mezzo di sfollati interni e rifugiati esterni, oltre confine, praticamente un inesauribile serbatoio di potenziali migranti.
Infine non si può non osservare che la guerra di Boko Haram è tutt’altro che terminata, anzi. Questa famigerata formazione jihadista si è addirittura sdoppiata in due fazioni entrambe letali, con un buona capacità logistica e in possesso di armi e combattenti. Dunque quei numeri, già drammatici, aumentano ogni giorno.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)