di Stefania Ragusa
La Liberia, con la sua storia complessa e tormentata, non è un Paese molto presente nella narrativa dall’Africa. Il romanzo di Wayétu Moore (foto di apertura) “I draghi, il gigante, le donne” (Edizioni e/o, 2022, pp. 288, € 18,00), in gran parte autobiografico, merita anche per questa ragione tutta la nostra attenzione. L’autrice racconta la guerra civile attraverso gli occhi della piccola Tutu, che la nonna e il padre (il «gigante» del titolo) coinvolgono in una rocambolesca fuga verso la salvezza, tentando ad ogni modo di preservarla dagli orrori del conflitto. Negli Stati Uniti comincia la nuova vita della bambina e anche la “scoperta” del razzismo.
Moore, classe 1985, ha cominciato a farsi conoscere nel 2018 con il romanzo She Would Be King. Negli Usa, dove vive, ha fondato la casa editrice One More Book, attenta alla rappresentazione di bambini con la pelle non bianca.