I droni in Rwanda salvano vite

di claudia

di Céline Camoin – foto di Sven Torfinn / Panos

Nel “Paese delle mille colline” farmaci e sacche di sangue arrivano dal cielo. I velivoli senza pilota della Zipline operano da otto anni nella complessa topografia del Paese delle Mille Colline. Consegnano in prestezza e senza inquinare sangue e medicinali a una ventina di ospedali in località remote

Nelle guerre in Ucraina e a Gaza i droni sono usati come micidiali armi in grado di uccidere e di distruggere – nel cuore dell’Africa sono impiegati per portare farmaci salvavita. L’utilizzo di droni, guidati da una tecnologia avanzata, permette la consegna in pochi minuti di prodotti essenziali a decine di chilometri. Non stiamo parlando di un’idea futurista ma di un sistema già implementato e perfettamente funzionante, che unisce tecnologie dell’informazione e della comunicazione, robotica, ricerca, gestione logistica, e rispetto dell’ambiente. La rivoluzione porta la firma di Zipline, società statunitense che nel 2016 ha firmato un accordo con il governo di Kigali – determinato a fare del Rwanda un hub tecnologico per l’intera regione dei Grandi Laghi – per sviluppare un servizio di trasporto di prodotti sanitari come sangue, antibiotici, vaccini, insulina o plasma (Africa lo anticipava nel numero 1/2016 della rivista).

Le sfide del territorio

Il Rwanda è noto come il “Paese delle mille colline”. L’immagine rende bene l’idea delle sfide poste quotidianamente ai trasportatori e viaggiatori comuni. In un territorio collinare e impervio come quello rwandese l’ultima frontiera tecnologica della logistica può fare la differenza. Sei anni dopo l’inaugurazione della base operativa nel distretto di Muhanga, a una ventina di chilometri a nord-est dalla capitale, i droni della Zipline percorrono in media circa 62.000 chilometri in una giornata, e portano a destinazione circa 4.500 prodotti, secondo i dati vantati dall’azienda. Se finora i punti di consegna erano ospedali, cliniche o dispensari, nel 2023 il servizio ha puntato a un’espansione verso abitazioni private e istituzioni, ma anche al servizio di commercianti, che potrebbero utilizzare droni Zipline di nuova generazione dal proprio negozio verso la clientela.

Nel 2018 ha aperto i battenti un secondo centro “aeroportuale” della Zipline, a Kayonza, lungo la tortuosa strada statale numero 3. Se Kigali è una delle città più moderne e curate d’Africa, anche dal punto di vista stradale e logistico, non appena ci si allontana di qualche chilometro la situazione cambia drasticamente. La topografia è molto complessa, e oltre la metà delle strade non sono asfaltate. Raggiungere un villaggio remoto in auto può necessitare ore, anche se si trova a poca distanza. Durante la stagione delle piogge, in particolare da marzo a maggio, gli spostamenti possono diventare molto complicati. Ai primi di maggio dell’anno scorso sono morte almeno 130 persone, e 5.000 abitazioni sono andate distrutte, per i danni da precipitazioni, come smottamenti di terreno, alluvioni, colate di fango e crolli di costruzioni. In caso di urgenza medica, il tempo impiegato per intervenire può salvare vite, o condurre a una morte certa. Far arrivare sacche di sangue nel minor tempo possibile per contenere un’emorragia, come può accadere a una donna durante un parto, o a un ferito, è stato uno dei motivi che hanno spinto le autorità rwandesi a fidarsi per primi della Zipline, fondata nel 2014 da Keller Rinaudo, californiano di origini italiane, attuale Ceo dell’azienda, assieme a Keenan Wyrobek e Will Hetzler.

Eccellenza dell’hi-tech

«Molte persone pensano che i sistemi basati su tecnologie avanzate non possano partire dall’Africa, ritenendo che il continente sia indietro nello sviluppo della robotica o dell’intelligenza artificiale a cui si assiste nei Paesi più avanzati. Idee che non potrebbero essere più sbagliate», spiega Rinaudo, ricordando che il primo sistema operativo al mondo di consegne con mezzi di trasporto autonomi, elettrici, su scala nazionale, è stato lanciato da Zipline proprio in Africa. «Il presidente Paul Kagame e il ministro della Sanità hanno fatto una grande scommessa affidandoci un contratto commerciale per la consegna, on demand, della maggior parte del sangue nel Paese», sottolinea il capo dell’azienda. Sono una ventina di gli ospedali e i presidi sanitari – alcuni situati nelle zone più remote del Paese – che già fruiscono di questo servizio rivoluzionario.

drone

Con un semplice messaggio via WhatsApp, un medico o infermiere può trasmettere alla base Zipline, che funge anche da centro di stoccaggio, l’ordine di cui ha bisogno. Il prodotto, per esempio la sacca di sangue, precedentemente fornita dal centro nazionale per le trasfusioni, viene prelevato da un addetto, scansionato per informare le autorità della destinazione, posizionato in una scatola di cartone – quella che viene chiamata Zip – dotata di mini paracadute, inserita nel drone. La traiettoria andata-ritorno è programmata tramite sistema informatico nella memoria dell’apparecchio. Viene anche avvisata la torre di controllo dell’aeroporto di Kigali.

Il drone viene caricato manualmente su una rampa di lancio che lo spara in aria da 0 a 100 km/h in mezzo secondo. In pochi minuti il drone vola verso la destinazione, senza ostacoli e ad alta velocità. Un messaggio via telefono avvisa dell’imminente arrivo del pacco il destinatario, che può uscire a piedi fuori dall’ospedale o dall’ufficio per recuperare la scatola sganciata automaticamente dal drone. La discesa, rallentata dal paracadute, è morbida e senza pericoli per il prodotto che si trova all’interno. Da solo, il drone fa marcia indietro e torna alla base, dove viene preparato per una prossima consegna.

Risultati impressionanti

Il Rwanda non è più l’unico Paese dove volano i droni della Zipline. Dal 2019 l’azienda opera in Ghana, dal 2022 in Kenya, Costa d’Avorio e Nigeria, ma anche in Giappone e nello Utah in America, dove copre anche l’Arkansas dal 2021. L’obiettivo prefissato dai vertici aziendali per il 2023 era un milione di consegne: superato! Gli effetti benefici sulla salute pubblica sono stati certificati da tre studi indipendenti. Il primo, pubblicato su The Lancet, ha mostrato che il servizio di Zipline in Rwanda ha permesso una riduzione del 67% dello spreco di sangue. Il secondo, finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation, ha documentato la velocità doppia rispetto agli standard nella consegna di vaccini nel territorio. Un terzo studio, pubblicato dai ricercatori di Wharton, ha rilevato una riduzione del 51% in Rwanda delle morti materne in ospedale per emorragia post-partum come risultato del sistema logistico e di consegna di Zipline. Senza dimenticare l’impatto positivo sull’ambiente: i droni Zipline riducono le emissioni di carbonio delle consegne del 97% rispetto alle auto a carburante, e sono anche molto più efficienti e sostenibili dei veicoli elettrici.

Questo articolo è uscito sul numero 3/2024 della rivista Africa. Clicca qui per acquistare una copia.

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