In Sudan, il Consiglio militare transitorio ha arrestato i membri del precedente governo e ha promesso che non reprimerà più i manifestanti. Un portavoce ha anche esortato l’opposizione a indicare il nome del prossimo primo ministro.
Mesi di proteste in Sudan hanno portato alla cacciata e all’arresto del presidente Omar al-Bashir. L’arresto però non ha fermato le proteste. I manifestanti hanno giurato che rimarranno in strada fino a quando non ci sarà un passaggio di potere che favorisca i politici espressione della società civile. Ccontinua un sit-in al di fuori del ministero della Difesa nella capitale Khartoum.
I militari però stanno cercando di venire incontro alle richieste dei manifestanti. In una conferenza stampa che si è tenuta domenica, il portavoce Shams Ad-din Shanto ha detto che il consiglio militare è «pronto a sostenere» qualsiasi governo civile concordato con l’opposizione. «Non nomineremo un premier, ne sceglieremo uno», ha detto riferendosi ai gruppi di opposizione e di protesta.
Ha aggiunto che l’esercito non attaccherà i manifestanti e non sgombererà i loro sit-in con la forza, ma ha invitato i manifestanti «a far riprendere la vita normale» e a fermare i blocchi stradali non autorizzati.