Quando si parla di capelli “afro” non si affronta mai solo un discorsi di estetica, ma d’identità, storia, radici e discriminazione. Oggi molti creator che lavorano con i social in Africa utilizzano questi mezzi come megafono sociale. Tra le questioni c’è il tentativo di creare consapevolezza e aiutare le giovani donne ad accettare la naturale bellezza dei propri capelli afro.
Due nomi da tenere d’occhio tra i tanti giovani che stanno rivoluzionando il mondo del beauty e della cura dei capelli in Africa sono gli imprenditori Kayla Kim Kay (Sudafrica) e Mwangi Muthoni (Kenya). Fondatori di Afrocurl e di Dreadlocks Nairobi entrambi sono stati riconosciuti dalla prima Visionary Voices Africa List di TikTok, una lista che riconosce e mette in evidenza creatori e imprenditori che stanno rimodellando l’identità africana. Grazie ai social come TikTok e un seguito complessivo di oltre 130.000 persone i due stanno cercando di fare la differenza celebrando i capelli naturali afro, contro ogni discriminazione.
Kyla è cresciuta confrontandosi con una mancanza di prodotti per la cura dei capelli afro, lacuna che ha tentato di colmare crescendo fondando il marchio Afrocurl. “Lo standard di bellezza non è mai stato quello dei capelli ricci, folti o afro”, ha raccontato al sito OkayAfrica. La missione del suo marchio oggi è quello di affrontare la discriminazione e i problemi che in molti hanno dovuto subire in passato e oggi a causa dei capelli. “Abbraccia i capelli con cui sei nata, aiutali a nutrirli e prendertene cura” è il suo motto con cui porta avanti la sua battaglia di sensibilizzazione e la promozione di prodotti biologici, vegani ed ecologici che curano i capelli afro esaltandone la bellezza naturale.
Una missione simile è portata avanti da Muthoni, fondatore di Dreadlocks Nairobi. Il suo obiettivo per il futuro è quello di aprire un’accademia per insegnare lo styling dei capelli afro e fornire una gamma di servizi che valorizzino e comprendano le esigenze di questa tipologia di capello.