Dopo quasi sei anni di chiusura, il Burundi ha annunciato la riapertura dei suoi confini verso il Ruanda. “Abbiamo aperto le frontiere con il Ruanda ma non abbiamo rinunciato alla nostra premessa che i golpisti, ospitati e sfamati a Kigali, siano inviati in Burundi […], crediamo che il Rwanda, paese fratello, non scambierà i rapporti di buon vicinato, fraternità e cooperazione con il nostro Paese per il mantenimento di questi golpisti a Kigali”, ha tuttavia precisato Albert Shingiro, ministro burundese incaricato delle relazioni internazionali.
I golpisti in questione avevano cercato di rovesciare il potere del defunto presidente Pierre Nkurunziza nel maggio 2015. Il suo ultimo controverso mandato è stato recentemente ritenuto “illegale” dalla corte di giustizia della Comunità dell’Africa orientale.
Kigali, da parte sua, aveva aperto tutti i suoi confini anche dalla parte del Burundi, diversi mesi fa.
