Mercoledì 16 aprile alle ore 20.30, il Cinema Nuovo Eden di Brescia ospita una serata speciale: la proiezione del film Le Fardeau di Elvis Sabin Ngaïbino, regista della Repubblica Centrafricana già conosciuto per l’acclamato Makongo. L’evento, organizzato da START in collaborazione con Afrobrix, segna la prima tappa del tour italiano del film, che nei prossimi mesi attraverserà il Paese con proiezioni, incontri e momenti di approfondimento.
A rendere ancora più significativa la serata sarà la partecipazione di Esdras Ulrich Bimbo, missionario comboniano originario della Repubblica Centrafricana, che condividerà la sua esperienza e offrirà un punto di vista privilegiato sul contesto in cui il film è ambientato.
Le Fardeau racconta la storia vera di Rodrigue e Reine, una giovane coppia di Bangui che vive con l’HIV. In un contesto segnato dalla fede e dallo stigma, la loro vicenda diventa emblema di una società in lotta tra speranza, religione e silenzi. Il film è un’opera intima e potente, capace di intrecciare la dimensione personale con quella sociale e politica.

Dopo l’anteprima internazionale all’IDFA 2023 e la selezione al Cinéma du Réel 2024, Le Fardeau ha conquistato il premio come Miglior Film al concorso internazionale del Filmmaker Festival di Milano. Un riconoscimento che conferma la centralità di Elvis Sabin Ngaïbino nel panorama del nuovo cinema africano, una voce che racconta il continente dall’interno, con sguardo lucido e profondamente umano.

Originario di Bangui, Ngaïbino ha una formazione in geologia, ma è il cinema ad avergli cambiato la vita. Nel 2012 ha fondato l’Académie du Cinéma Centrafricain, in un paese privo di un’industria audiovisiva. Dopo i primi corti e il documentario Docta Jefferson, il regista ha ottenuto il successo internazionale con Makongo, un piccolo grande film su una comunità pigmea e il diritto all’istruzione. Con Le Fardeau, torna a filmare la sua città natale, scavando nella relazione tra spiritualità e condizione sociale.
«Qui nella Repubblica Centrafricana, la religione è ovunque», racconta il regista. «Per molti, è l’unica via di fuga dalla povertà. Ma ciò che sperimentano nella fede li arricchisce. Vedo la bellezza di questa ricerca di Dio, ed è ciò che voglio mostrare». Accanto alla dimensione spirituale, emerge con forza l’urgenza di rompere il silenzio sull’HIV: «Essere sieropositivi qui significa vivere nella vergogna. Se il mio film può contribuire a cambiare questa mentalità, ne sarà valsa la pena».

Le Fardeau è prodotto da Makongo Films — la prima casa di produzione cinematografica centrafricana — insieme a partner internazionali tra cui Rai Cinema, CANAL+ INTERNATIONAL e Les Films de l’Oeil Sauvage.
L’evento è parte del lavoro di Afrobrix, il festival e piattaforma culturale bresciana che valorizza le voci afrodiscendenti e migranti attraverso il cinema, la musica, la letteratura e il dialogo interculturale. Afrobrix promuove una cultura inclusiva, aperta e radicata nella partecipazione, costruendo spazi di confronto e consapevolezza attorno a temi di identità, memoria e giustizia sociale.
Per aggiornamenti sul tour italiano di Le Fardeau e le prossime proiezioni, è possibile consultare linktr.ee/lefardeaufilm.