Tunisia, il cinema in un camion

di claudia

di Annamaria Gallone

Il cinema ambulante esiste in vari Paesi che non hanno accesso sale cinematografiche nelle periferie e nei villaggi, abbiamo già avuto modo di parlarne: un telo bianco montato in mezzo al nulla e gli spettatori seduti a terra, che, incantati, scoprono nuovi mondi.

Ma quello di cui voglio parlarvi oggi, è un progetto unico per aver trasformato un grande camion in una vera e propria sala da proiezioni con tanto di sedie imbottite e condizionatore d’aria. Si chiama Cinématdour, può contenere fino a 100 spettatori e sta girando tutta la Tunisia nelle aree più disagiate.

È gestito da un’organizzazione culturale privata, Agora, e da un ente non profit, Focus Gabès, grazie al sostegno di donazioni private. Il mezzo è costato un milione di dinari tunisini, equivalenti a circa 300mila euro, e in un anno richiede una spesa di 500mila dinari.  

La Tunisia ha 12 milioni di abitanti, con solo 15 cinema. Per questo gran parte della popolazione non ha mai avuto la possibilità di guardare un film su un grande schermo, anche perché il costo dei biglietti e le spese per raggiungere uno dei cinema esistenti sono proibitivi per molte persone. I giovani confessano di aver guardato film solo sul cellulare e, i privilegiati, sul computer.

L’isolamento culturale è una piaga che va combattuta e questo progetto si è sviluppato proprio pensando a superarlo. Dallo scorso maggio più di 15mila persone hanno partecipato alle sue proiezioni in diverse città tunisine. 

Il progetto è gestito da un’organizzazione culturale privata, Agora, e da un ente non profit, Focus Gabès, dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), oltre all’impegno di iniziative private: a Nefta il Cinématdour è rimasto per un mese intero, grazie alla donazione di un  esportatore di datteri: 7.500 persone hanno potuto assistere ai film gratuitamente. Il Cinématdour si è spostato per esempio, a Hay Hlel, alla rassegna Gabès Cinema e poi si sposterà a Tozeur, Kebili, Tataouine, Gafsa e Medenine come l’oasi di Nefta nella regione di Tozeur, ai margini  del deserto del Sahara, nell’ovest della Tunisia.

Il piano, costato due anni di lavoro e impegno per trovare le persone e le risorse, è decisamente ambizioso: 350 proiezioni, 20.000 spettatori previsti, concerti, decine di dibattiti pre e post proiezione e laboratori dedicati ai bambini. Il costo del biglietto è accessibile: l’abbonamento base è di 4,15 € al mese.

La scelta dei film, in questa iniziativa che ha come padrino il celebre attore e regista Dhafer L’Abidine, dà spazio soprattutto a lavori che affrontano temi sensibili. Sono proiettati sia film tunisini sia pellicole internazionali. I film hanno per tema questioni di salute mentale, abuso di sostanze, fumo e violenza contro le donne, uguaglianza, tolleranza, condivisione, giustizia e cura dell’ambiente. 

Alcune proiezioni sono pensate specificamente per i bambini o per persone con disabilità uditive o visive. Dopo la proiezione dei film, seguono dibattiti, e sono nel programma anche laboratori per ragazzi, spettacoli artistici dal vivo: concerti musicali, e spettacoli teatrali. Non ci resta che applaudire “il camion del cinema”.

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