Roma, 2005. Ribocciato a scuola, un diciottenne è spedito da mamma a far visita ai parenti in Inghilterra. Né premio né punizione: un’usanza delle famiglie somale. A Londra Yabar, l’io narrante, scoprirà chi è suo padre, di cui possiede solo dei ricordi-flash: abbandonò infatti moglie e figlio dopo averli portati in Italia, per “impegnarsi” nella Somalia del dopo Siad Barre.
Nel romanzo dell’autrice italo-somala s’intrecciano felicemente e con il gusto della narrazione piani diversi, dalla storia della Somalia agli intrecci di relazioni umane (come quella di Yabar con la “sorellina” Sissi), dalle idiosincrasie adolescenziali al tema dell’identità, il tutto in un’Urbe vista con uno sguardo originale.
66thand2nd, 2014, pp. 204, € 16,00