Il costo economico dei blocchi a Internet

di claudia

di Valentina Giulia Milani

L’economia digitale africana, in rapida espansione, rappresenta un elemento cruciale per lo sviluppo del continente. Tuttavia, le interruzioni intenzionali di Internet e dei social network da parte dei governi ostacolano questa dinamica, causando conseguenze economiche e sociali significative.

Secondo il rapporto Global Cost of Internet Shutdowns pubblicato dalla piattaforma britannica Top10VPN, le restrizioni e i blocchi digitali hanno comportato una perdita economica di 1,56 miliardi di dollari per l’Africa subsahariana nel 2024. Questi dati evidenziano l’impatto delle chiusure volontarie di Internet, dei rallentamenti intenzionali e delle restrizioni di accesso alle piattaforme digitali. A livello globale, le interruzioni ordinate dai governi hanno causato perdite complessive di 7,69 miliardi di dollari, indicando una tendenza preoccupante verso restrizioni digitali.

Nonostante una leggera diminuzione rispetto ai 1,74 miliardi di dollari persi nel 2023, il fenomeno continua a influenzare profondamente la regione, che nel 2024 ha registrato 32.938 ore di interruzioni, colpendo 111,2 milioni di utenti. Questi blocchi sono spesso motivati da contesti di instabilità politica o conflitti, aggravando ulteriormente le vulnerabilità economiche e sociali dei paesi coinvolti.

Internet in Etiopia

Tra i più colpiti spicca il Sudan, con una perdita economica di 1,12 miliardi di dollari, pari al 71,8% delle perdite totali della regione. Le interruzioni, spesso mirate a contenere proteste o a limitare la diffusione di informazioni, hanno interessato 23,4 milioni di persone per un totale di 12.707 ore. In Etiopia, i blocchi hanno generato perdite per 211,2 milioni di dollari, mentre il Kenya ha subito danni per 75 milioni di dollari, con 22,7 milioni di utenti colpiti.

Le piattaforme di social media come Facebook, Twitter, Instagram e WhatsApp sono spesso l’obiettivo principale delle restrizioni. Questi strumenti, essenziali per la comunicazione, il commercio e la diffusione delle informazioni, vengono bloccati o rallentati al punto da renderne impossibile l’utilizzo.

Le perdite economiche associate alle interruzioni sono calcolate utilizzando il Netblocks Cost of Shutdown Tool, uno strumento basato su metodologie sviluppate dalla Brookings Institution e adattato alle specificità dell’Africa subsahariana. I costi sono stimati in base al PIL digitale della regione, alla durata delle interruzioni e al numero di utenti interessati, con dati provenienti da fonti affidabili come la Banca Mondiale e i governi locali.

internet in africa

Tali perdite dimostrano chiaramente l’impatto negativo delle chiusure di Internet sullo sviluppo economico e sulla trasformazione digitale della regione. Mentre l’Africa subsahariana investe per colmare il divario tecnologico, queste interruzioni deliberate ostacolano l’innovazione e la competitività.

Il rapporto evidenzia inoltre che queste restrizioni non solo generano perdite economiche dirette, ma obbligano molti utenti a ricorrere a soluzioni alternative come i VPN, spesso insicuri, per aggirare i blocchi. Il risultato è una frenata del potenziale di crescita economica in una regione che cerca di posizionarsi in un mondo sempre più connesso. 

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