Il costo economico del ciclone Idai

di AFRICA

In una nota pubblicata nei giorni scorsi la Banca Mondiale stima che le perdite economiche dirette, provocate dal ciclone Idai che un mese fa ha colpito le regioni centrali del Mozambico, siano tra i 656 e i 773 milioni di dollari. La stima riguarda i danni subiti dagli edifici, dalle infrastrutture e dall’agricoltura. Nella nota è precisato che la stima non tiene conto delle perdite indirette come la riduzione della produttività o le interruzioni delle attività.

Il Mozambico è il Paese più colpito dal passaggio del ciclone, abbattutosi sulla città costiera di Beira la notte del 14 marzo. Una catastrofe che ha colpito 1,85 milioni di persone. 602 i morti accertati finora, 1641 i feriti, 239.682 case danneggiate o distrutte e 715.378 ettari di colture danneggiate, secondo le Nazioni Unite.

Già prima dell’arrivo di Idai il governo di Maputo era piegato dal debito estero e alle prese con una pesante crisi economica. A causa dello scandalo della frode del “debito nascosto” nel 2016, il Fondo Monetario Internazionale e i donatori stranieri avevano interrotto il loro sostegno al Paese, innescando un crollo della valuta e un default sul debito sovrano.

Oltre alle centinaia di morti, di feriti e di senza tetto, il passaggio del ciclone Idai rischia dunque di provocare gravi danni all’economia del Paese. A dirlo, nei giorni scorsi, è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze mozambicano, Adriano Maleiane, secondo cui le stime di crescita economica nel 2019, ricalcolate tenendo conto dei danni e delle conseguenze del passaggio del ciclone soprattutto sull’agricoltura, oscilleranno tra il 2,8% e l’1,1%, rispetto al 4% stimato prima del disastro naturale.

Maleiane, che ha parlato da Washington dove si trova per partecipare alle riunioni primaverili della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, ha detto all’agenzia di stampa portoghese Lusa di stimare «una perdita di due punti percentuali rispetto a ciò che avevamo programmato per il 2019».

Il ministro ha aggiunto che il governo del Mozambico prevede anche un aumento del tasso di inflazione – che alla fine del 2018 si attestava al 3,8% – di circa una cifra, a causa delle necessità create dal ciclone. Il ciclone Idai ha distrutto più di 700mila ettari di campi agricoli, con l’agricoltura che rappresenta il 23% del prodotto interno lordo. Un bilancio che è reso più pesante dai danni registrati alle infrastrutture di circolazione, trasporto e comunicazione, ha aggiunto il ministro.

Intanto continua ad aggravarsi l’emergenza umanitaria esplosa dopo il passaggio della tempesta tropicale che ha colpito anche Zimbabwe e Malawi. In Mozambico, centinaia di migliaia di persone hanno ancora bisogno di cibo, acqua e riparo, e i casi confermati di colera sono arrivati a 2772.

Nello Zimbabwe orientale Idai ha abbattuto case e allagato le comunità nei distretti di Chimanimani e Chipinge. Qui sono rimaste uccise 259 persone, secondo l’agenzia Onu per le migrazioni, con 200 feriti e 16.000 famiglie sfollate. In Malawi le piogge sono continuate anche dopo il passaggio di Idai, aggravando i danni e le condizioni di 868.895 persone già colpite. Nel Paese, Idai ha fatto 60 morti e 672 feriti, con 19.328 famiglie sfollate.

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