Riflessioni su antropologia e Africa di Alberto Salza. Si autodefinisce “analista del terreno umano”. Scrive per la rivista Africa. Dal 1968 studia le popolazioni dell’Africa, prima con ricerche antropologiche e in seguito come consulente in progetti di sviluppo. È vissuto a lungo tra i Boscimani del Kalahari e tra le popolazioni del Lago Turkana. Al momento opera nella Regione Somala d’Etiopia con un programma di One-Health tra i pastori nomadi. Collabora con il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino e con i National Museums del Kenya. Suoi libri recenti (editi da Sperling & Kupfer): Niente. Come si vive quando manca tutto. Antropologia della povertà estrema (2009); Bambini perduti (2010); Eliminazioni di massa. Tattiche di controgenocidio (2012; con Elena Bissaca). Con Hoepli, nel 2016 ha pubblicato Prepping. Come prepararsi alle catastrofi metropolitane (coautore, Enzo Maolucci).
Il difficile mestiere dell’antropologo in Africa (dialogo con Alberto Salza)
3,5K
Post precedente