Siccità e carestia ancora una volta si accaniscono sul Sahel. Il paese più colpito quest’anno è il Ciad dove, nelle regioni orientali è in corso una grave crisi nutrizionale causata da cambiamenti climatici, difficoltà di accesso alla terra e all’acqua e da un fragile sistema sanitario.
Si tratta di una crisi ricorrente, cronica, dunque prevedibile ma che ad ogni stagione si presenta sempre più grave. Ogni anno, da maggio a settembre, centinaia di migliaia di persone in Ciad, e nell’intera regione del Sahel, devono affrontare un’estrema insicurezza alimentare determinata dalla stagione secca che si accompagna al progressivo esaurimento delle scorte alimentari.
Nel 2017 la situazione nutrizionale in Ciad è peggiorata in modo significativo e la stagione secca è arrivata prima del previsto mettendo a rischio quasi 900.000 persone. In 12 regioni su 23 è stata ora dichiarata, dalle agenzie umanitarie che hanno lanciato l’allarme, un’emergenza nutrizionale e in 15 regioni la prevalenza della malnutrizione grave ha superato la soglia di emergenza del 2%.
In Ciad si registra il sesto tasso di mortalità infantile più elevato al mondo e la malnutrizione è tra le principali cause. Le prime vittime sono i più vulnerabili: un bambino su sette muore prima del quinto compleanno, secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)