Il gasdotto Total profana tombe in Uganda e Tanzania

di claudia

di Céline Nadler

La compagnia petrolifera francese TotalEnergies non rispetta la sacralità di centinaia di tombe in un controverso progetto che mira a costruire un oleodotto riscaldato dai giacimenti petroliferi dell’Uganda fino a un porto in Tanzania. Questa la denuncia contenuta in un rapporto di un organismo di vigilanza sul clima con sede a New York pubblicato i giorni scorsi.

In un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, GreenFaith accusa TotalEnergies “di non rispettare costantemente i costumi e le tradizioni locali relative al trattamento delle tombe” in Uganda e in Tanzania, causando un “assalto spirituale” alle comunità locali.

Basato in parte su interviste con le famiglie colpite in sei distretti dell’Uganda e tre in Tanzania, il rapporto afferma che più di 2.000 tombe saranno profanate o non rispettate dalle attività di trivellazione e oleodotti. “I funzionari del progetto hanno trascurato in molte occasioni di utilizzare la dovuta diligenza e tecniche di rilevamento avanzate come il georadar, anche quando i membri della comunità locale hanno chiarito che si trovavano delle tombe nell’area di lavoro proposta”, afferma il rapporto. “Molti grandi progetti infrastrutturali utilizzano questa tecnologia per identificare potenziali ostacoli alla costruzione, come manufatti culturali o siti funebri che richiedono scavi accurati”, precisa il documento.

Il rapporto è l’ultimo sforzo di un elenco crescente di attivisti che sollecitano TotalEnergies e i suoi partner – China National Offshore Oil Corporation e i governi di Uganda e Tanzania – di annullare il progetto. In qualità di azionista di maggioranza, TotalEnergies ha dovuto affrontare a lungo pressioni legali da parte di attivisti che affermano che il progetto di gasdotto di quasi 1.500 chilometri mina l’accordo sul clima di Parigi. La compagnia petrolifera afferma che sta adottando una progettazione all’avanguardia, inclusa la perforazione orizzontale, per ridurre al minimo il danno ecologico.

Nel settembre 2022 i legislatori europei hanno adottato una risoluzione che invitava l’azienda a sospendere le proprie attività nella regione. TotalEnergies ha finora resistito alle richieste di vendere la sua partecipazione nel progetto dell’Africa orientale. Dopo che una causa contro la compagnia petrolifera è stata archiviata a febbraio, gruppi civici francesi e ugandesi hanno intentato una seconda causa a giugno a Parigi accusando la società di non aver rispettato la legge francese sul “dovere di vigilanza”.

Il gasdotto attraverserà non meno di sette riserve forestali e due parchi giochi, costeggiando il Lago Vittoria, fonte di acqua dolce per 40 milioni di persone. La fragilità ecologica di questo percorso è una delle ragioni per cui alcuni attivisti si oppongono al progetto nonostante le garanzie di sicurezza di TotalEnergies.

Tuttavia, la determinazione delle autorità ugandesi che vedono  nelle future esportazioni di petrolio la chiave per lo sviluppo economico, la perforazione dei pozzi petroliferi è già iniziata all’interno e nei dintorni del Parco nazionale Murchison Falls, nell’Uganda occidentale, dove il Nilo precipita per 40 metri attraverso un varco largo appena sei metri. La natura selvaggia circostante ospita ippopotami, gazzelle, giraffe e antilopi.

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