Ghana alle urne tra crisi e sfiducia: la società civile in prima linea per la trasparenza elettorale

di claudia
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di Valentina Giulia Milani

Il Ghana è chiamato oggi a votare per le elezioni generali, in un clima di forte insoddisfazione pubblica legata alla grave crisi economica, all’aumento dei prezzi e alla carenza di posti di lavoro.  Le organizzazioni della società civile (Osc) del Ghana si sono impegnate a monitorare le elezioni nonostante il rifiuto della Commissione elettorale (Ce) di concedere l’accreditamento.

Urne aperte oggi in Ghana per le elezioni generali.In una conferenza stampa, il gruppo, composto da oltre 20 organizzazioni tra cui il Centro per la risoluzione dei conflitti del Ghana (Cencor), il Centro Jatikay per la sicurezza umana e la costruzione della pace, il Centro di ricerca sulla sicurezza umana del Ghana (Hsrcgh) e la Fondazione Fesf, ha promesso di proseguire con le proprie attività di osservazione, accreditate o meno. Tuttavia ha condannato la decisione della Ce di negare loro l’accreditamento per osservare le elezioni del sabato, descrivendo tale decisione come una minaccia all’integrità democratica del Ghana.

Jude Balma, rappresentante di Election Watch Ghana, ha espresso la determinazione della coalizione a monitorare le elezioni, sottolineando il ruolo cruciale degli osservatori elettorali indipendenti nel garantire trasparenza e responsabilità. “Il rifiuto dell’accreditamento non ci impedirà di svolgere i nostri doveri costituzionali. Ci impegniamo a garantire trasparenza e responsabilità in questo processo elettorale”, ha dichiarato.

Adib Saani, Security Analyst e Direttore esecutivo del Jatikay Centre, ha chiesto alla Commissione di revocare la sua decisione prima di sabato, mettendo in guardia dalle potenziali ripercussioni dell’esclusione delle organizzazioni della società civile dal processo elettorale. Ha sostenuto che l’assenza di osservatori indipendenti potrebbe accrescere la sfiducia nel sistema elettorale e aumentare il rischio di controversie o violenze. “Questa decisione mina la credibilità delle nostre elezioni. L’assenza di osservatori indipendenti non farà che aumentare la sfiducia pubblica e potenzialmente accrescere il rischio di violenza elettorale. Chiediamo che la Ce conceda l’accreditamento e affronti prontamente questo problema”, ha affermato Saani.

Le Osc hanno inoltre avvertito che la decisione della Ce potrebbe danneggiare la reputazione internazionale del Ghana come faro di democrazia in Africa. Hanno invitato i ghanesi, i partiti politici, i leader religiosi, le autorità tradizionali e la comunità internazionale a unirsi a loro nel chiedere conto alla Commissione. “La democrazia non è un dono; è una responsabilità collettiva. La Ce deve ricordare che è al servizio del popolo del Ghana, non del suo presidente”, ha denunciato la dichiarazione.

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