«Nella sua comune a Lagos girava in slip rosa circondato da donne e avvolto da fumi di marijuana… Una sera Fela venne in aeroporto a suonare per me il sax, un’altra mi baciò in bocca, e subito dopo fece lo stesso con mio marito» Annamaria Gallone svela racconta episodi spassosi e situazioni incredibili legati alla sua amicizia con uno dei più influenti e carismatici artisti africani del XX secolo: il leggendario Fela Kuti, musicista nigeriano, inventore dell’afrobeat, attivista rivoluzionario scomparso nel 1997. «Ricordo quella volta in cui cenammo in tre: io, Fela e Thomas Sankara… E come dimenticare il giorno in cui uscì dalla prigione – dopo un mese di carcere ingiusto – e ringraziò l’Italia per il trattamento ricevuto dietro le sbarre». L’occasione per ricordare il grande Fela Kuti è l’arrivo in questi giorni al cinema del film Fela, il mio dio vivente– di cui abbiamo parlato sull’ultimo di Africa – in uscita al cinema in questi giorni. Il film, girato da Daniele Vicari e candidato al David di Donatello, inizierà il suo tour nelle sale il 21 marzo al Cinema Farnese di Roma e il 25 marzo a Milano al Cinema Anteo, come anteprima della 33° edizione del FESCAAAL, Festival di Cinema Africano, d’Asia e d’America Latina, che si svolgerà dal 3 al 12 maggio.
Il grande Fela Kuti come non l’avete mai conosciuto
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