L’Unione africana ha ufficialmente adottato il kiswahili tra le lingue ufficiali di lavoro del continente africano: lo ha annunciato ieri con una nota l’Assemblea dei capi di Stato e di governo dell’Unione africana, riunitasi ad Addis Abeba, in Etiopia.
L’approvazione arriva a seguito di una richiesta del vicepresidente tanzaniano Philip Mpango, il quale ha detto che oltre 100 milioni di persone in Africa parlano il kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente africano: “Il kiswahili è già in uso in varie comunità, tra cui la Comunità dell’Africa orientale (Eac)”, dove è la lingua più parlata, e nella “Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (Sadc)”.
Secondo le Nazioni Unite, il kiswahili ha le sue origini in Africa orientale e i parlanti swahili sono diffusi in più di 14 paesi: Tanzania, Kenya, Uganda, Ruanda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Sud Sudan, Somalia, Mozambico, Malawi, Zambia, Isole Comore e fino all’Oman e allo Yemen in Medio Oriente.
Alcuni paesi dell’Africa meridionale, come il Sud Africa e il Botswana, lo hanno introdotto nelle scuole mentre la Namibia e altri stanno valutando di farlo.
Il kiswahili è stato traslitterato per la prima volta dai padri comboniani italofoni missionari in Africa orientale ed è quindi, per chi parla e legge la lingua italiana, piuttosto semplice da imparare, anche perché la scrittura in kiswahili ricalca proprio la pronuncia della lingua stessa, esattamente come l’italiano.