a cura di Stefania Ragusa
L’autore, Dypo Faloyin, lo precisa a inizio libro: «Non sono genericamente africano. Sono nigeriano. E questo libro esprime il mio punto di vista nigeriano». È un passaggio da non trascurare, nella lettura di L’Africa non è un paese. Istruzioni per superare luoghi comuni e ignoranza sul continente più vicino (Iperborea, 2024, 472 pp, 22€), che non a caso prende le mosse da Lagos, scherzosamente definita “un bar che accoglie 21 milioni di persone del tutto prive di dubbi su sé stesse”. Dipo Faloyin, igbo per metà e per l’altra yoruba, nato a Chicago ma con passaporto britannico, ha come scopo dichiarato il superamento dei luoghi comuni sul continente, e il primo di tutti è considerarlo una sorta di immensa nazione. Chiarito questo, l’autore ricostruisce un po’ a spanne antecedenti e conseguenti della famigerata conferenza di Berlino, decostruisce il mito del salvatore bianco e intreccia storie e aneddoti che confermano la visione monolitica del Continente, la persistenza di quell’”unica storia” di cui giustamente Chimamanda Ngozi Adichie denuncia il pericolo. Spazio viene dedicato al noto articolo in cui il compianto Binyavanga Wainaina elargisce suggerimenti paradossali su come scrivere dell’Africa, evidenziando le banalità ricorrenti nella rappresentazione del continente. Ancora di più ne viene dato alla rassegna di film famosi che, al di là delle buone intenzioni, hanno contribuito ad alimentare stereotipi triti e ritriti. Negli ultimi capitoli Faloyin affronta il tema della restituzione e si avventura in una disquisizione decisamente di parte (nigeriana) sul riso jollof.
Il volume è corposo ma scorrevole. La pars destruens, pur non essendo sorprendente, è ricca e variegata. Manca però una pars costruens, capace di fornire contenuti e di riprendere e approfondire la storia delle molte Afriche. È questo a nostro avviso il limite del volume e di tanta pubblicistica contemporanea sull’argomento.
L’Africa non è un paese. Istruzioni per superare luoghi comuni e ignoranza sul continente più vicino, Dypo Faloyin, (Iperborea, 2024, 472 pp, 22€)