di Stefania Ragusa
Dagli esordi, la scrittura di questa autrice camerunese scava nella condizione delle donne nel Sahel e cesella storie attraversate da temi divisivi e molto apprezzati dall’editoria occidentale: poligamia, matrimoni forzati, esplicito patriarcato. Questo romanzo, che arriva dopo il successo internazionale de Le impazienti (2021) e Cuore del Sahel (2022), racconta la crisi che si innesca in una coppia colta, affiatata e moderna – lui medico, lei professoressa – quando il marito, Seni, accetta di succedere al padre, che di mestiere faceva il re, e salire al trono. La moglie, Boussoura, accoglie con sfavore questa “promozione” perché consapevole di come essa – tra protocollo, obblighi e ubriacature di potere – andrà a stravolgere la loro vita quotidiana. La sua contrarietà però non riesce a dare un’altra piega agli eventi. Prevarrà il tradizionalismo di Seni e Boussoura dovrà misurarsi con una realtà contraddittoria e piena di insidie.
L’harem del re di Djaïli Amadou Amal, Solferino, 2024 pp. 263, €18
