Il libro fa luce sulla storia dimenticata delle isole Chagos

di claudia

recensione a cura di Massimo Lazzari

Quella delle Chagos è una storia tanto drammatica quanto poco conosciuta. Questo arcipelago di isole sperduto in mezzo all’Oceano Indiano alla fine degli anni ’60 è stato teatro di un accordo scandaloso tra il Regno Unito e il neonato governo delle Mauritius. Quest’ultimo infatti acconsentì a cedere agli inglesi le isole Chagos come merce di scambio per ottenere l’indipendenza dai britannici, dichiarando che l’arcipelago era disabitato. La realtà era ben diversa: sull’isola principale Diego Garcia e in alcune delle altre vivevano stabilmente migliaia di ilois, una popolazione discendente dagli schiavi deportati qui dai francesi durante i secoli di colonialismo. O, per dirla con le parole utilizzate dal Foreign Office britannico in un dispaccio segreto realizzato prima del distacco e poi reso pubblico, “non c’erano solo uccelli sull’isola, sfortunatamente, ma anche dei Tarzan, dei Venerdì dalle origini oscure”.

Alla vigilia dell’indipendenza delle Mauritius, le Nazioni Unite, rassicurate in modo fraudolento dagli inglesi in merito all’assenza di popolazioni autoctone sulle isole, diedero il loro benestare all’accordo.
Fu così che nel giro di pochi giorni migliaia di chagossiani furono cacciati dalle loro case e deportati illecitamente alle Mauritius e alle Seychelles, e qui abbandonati a un misero destino di bidonville e vite precarie ai margini della società.

Nel frattempo, sull’isola di Diego Garcia si insediarono gli inglesi e gli americani, che trasformarono un paradiso tropicale in una base navale, diventata poi nei decenni successivi un avamposto militare strategico sia durante la Guerra Fredda con l’Unione Sovietica, sia nelle guerre con Iraq e Afghanistan.

La questione chagossiana a partire dagli anni ’70 venne però resa nota grazie alle manifestazioni degli ilois deportati e all’interessamento dei media, fino ad arrivare alla Corte Suprema dell’Aia che, dopo decenni di trattative internazionali, nel 2019 dichiarò illegittima la sovranità inglese sulle Chagos. Il 3 ottobre 2024 stabilì l’avvio delle procedure per la riannessione delle isole alle Mauritius, ad eccezione di Diego Garcia per la quale è stato però rinnovato per altri 99 anni l’impegno da parte del governo mauriziano a garantire la continuità della base navale americana. Un successo solo sulla carta, quindi, per le migliaia di profughi chagossiani che ancora oggi vedono respinte le legittime pretese di poter ritornare in quelle che furono le case loro e dei loro antenati.

Questa triste storia è al centro del romanzo Le rive della collera di Caroline Laurent, pubblicato in Italia da Edizioni E/O nel 2023. L’autrice franco-mauriziana conosceva le isole Chagos dai racconti che gliene faceva da bambina sua madre, la quale prima del famigerato accordo le aveva visitate durante un viaggio nell’Oceano Indiano, restando incantata dalla bellezza delle isole e delle persone che le abitavano. Appassionatasi quindi alla questione chagossiana, ed essendo entrata in contatto con il Groupe Refugies Chagos (costituitosi negli anni ’80 a Mauritius per portare avanti la battaglia degli ilois), la Laurent ha quindi deciso di scrivere questo libro.

Un romanzo quindi, con personaggi di fantasia e alcune licenze cronologiche, ma che mette al centro la storia vera di quanto accaduto tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 ai chagossiani. Con l’obiettivo di dare voce proprio a loro, che in tutti questi anni non sono mai stati ascoltati: da inglesi e mauriziani prima, da burocrati e legali delle Nazioni Unite e della Corte Suprema poi. Ma che non hanno mai smesso di lottare per rivendicare i legittimi diritti sulla loro terra natia, perché come scrive l’autrice “quando si è poveri si possiede solo una cosa: se stessi”.

Le rive della collera di Caroline Laurent, Edizioni E/O nel 2023.

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