Nuove accuse di Bamako nei confronti della Francia. Quando il ritiro della forza Barkhane è stato completato all’inizio della settimana, il ministro degli Esteri maliano, Abdoulaye Diop (foto di apertura), ha scritto una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per denunciare le violazioni dello spazio aereo del Mali. Diop ha anche accusato l’esercito francese di sostenere i jihadisti. L’informazione è stata rivelata da Jeune Afrique, ma anche Radio France Internationale riferisce di essere riuscita a visionare la lettera.
Le accuse del ministro degli Esteri maliano non sono leggere: la Francia starebbe fornendo armi, munizioni e intelligence ai terroristi jihadisti che operano in Mali. La lettera scritta da Abdoulaye Diop è datata 15 agosto e il ministro inizia elencando una serie di casi presentati come “ripetute e frequenti violazioni dello spazio aereo maliano da parte delle forze francesi”: “droni, elicotteri o aerei da combattimento” avrebbero sorvolato il Mali “senza autorizzazione” da Bamako.
Dall’inizio dell’anno sarebbero stati registrati circa cinquanta casi. Abdoulaye Diop ha denunciato “attività di spionaggio” e, cosa ancora più grave, “pacchi lanciati” dall’esercito francese, “come a Labezanga l’8 agosto”. Secondo Diop, il Mali ha “diversi elementi” che dimostrano che queste incursioni illegali nel cielo maliano sono “servite alla Francia per raccogliere informazioni a beneficio dei gruppi terroristici” “e per sganciare armi e munizioni”.
Una settimana fa, dopo l’attacco al campo di Tessit che ha causato la morte di 42 soldati maliani, l’esercito maliano ha affermato di aver registrato “operazioni di sorvolo clandestine e non coordinate” che dimostrano che i terroristi – in questo caso il ramo saheliano del Gruppo Stato Islamico – hanno beneficiato di “un importante sostegno e di competenze esterne”.
Lo scorso aprile, il Mali aveva già denunciato le violazioni del suo spazio aereo da parte dell’esercito francese. La denuncia era emersa subito dopo l’episodio della fossa comune di Gossi: corpi sepolti vicino a un campo militare restituiti da Barkhane alle forze maliane. La fossa comune è stata attribuita dal Mali a soldati francesi e dalla Francia all’esercito maliano e a mercenari russi del gruppo Wagner. Parigi ha negato qualsiasi violazione dello spazio aereo maliano e ha denunciato i tentativi di “disinformazione”.
Nella sua lettera, il capo della diplomazia maliana ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu e ha minacciato che “in caso di persistenza di questa linea, che mina la stabilità e la sicurezza del nostro Paese, il Mali si riserva il diritto di ricorrere all’autodifesa”.
“La Francia ovviamente non ha mai sostenuto direttamente o indirettamente questi gruppi terroristici”. Così ha risposto l’ambasciata francese in Mali alle nuove accuse rivolte a Parigi da Bamako, ripercorrendo gli ultimi nove anni di lotta al terrorismo.
Sul suo account Twitter, l’ambasciata di Francia a Bamako ha pubblicato un thread nella serata di ieri, una successione di messaggi in cui fa il punto sulla missione antiterrorismo in Mali. Ha ricordato che “la Francia è intervenuta in Mali tra il 2013 e il 2022 su richiesta delle autorità maliane”. Durante questo periodo, “la Francia ha liberato molte città maliane che erano cadute nelle mani dei terroristi, che hanno imposto il loro regno del terrore – divieto di istruzione, omicidi, punizioni corporali -, soprattutto a Timbuctù e Gao”, ha dichiarato l’ambasciata.
“In nove anni”, ha proseguito il servizio diplomatico francese, “Parigi ha neutralizzato diverse centinaia di terroristi in Mali e ha messo fuori gioco due figure storiche del terrorismo nella regione”: il leader del gruppo Stato Islamico, Adnan Abu Walid al-Sahraoui, e il leader di al-Qaeda nel Maghreb islamico, Abdelmalek Droukdel.
“53 soldati francesi (…) la cui missione era soprattutto quella di combattere i gruppi terroristici” sono morti in Mali, insiste l’account France au Mali su Twitter, aggiungendo che “negli ultimi anni, la Francia è stata ferita sul proprio territorio da diversi attacchi terroristici”.
In un ultimo messaggio, l’ambasciata francese a Bamako ha risposto nello specifico alle accuse del ministero degli Esteri maliano, secondo il quale la Francia avrebbe “raccolto informazioni a beneficio di gruppi terroristici” per “consegnare armi e munizioni”. “La Francia ovviamente non ha mai sostenuto, direttamente o indirettamente, questi gruppi terroristici, che rimangono i suoi nemici designati in tutto il mondo”, ha dichiarato l’ambasciata.