Il musicista maliano Ballaké Sissoko sconvolge l’universo della Kora a Roma

di claudia

Le corde della Kora, uno degli strumenti più tradizionali e caratteristici della musica africana, sul sound di un compositore elettroacustico: è l’incontro tra due mondi che si materializzerà domani al RomaEuropaFestival presso l’Auditorium parco della musica a Roma. Da una parte l’acclamato compositore e sound artist Lorenzo Bianchi Hoesch, dall’altra il virtuosismo di Ballaké Sissoko, tra gli artisti più rilevanti della scena etnica e jazz.

Ballaké Sissoko è un virtuoso della kora, un’arpa liuto a 21 corde di origine mandingo. La sua è un’eredità di famiglia. Ballaké è figlio di Djelimady Sissoko, grande maestro di kora del Gambia, membro fondatore e poi direttore dell’Ensemble Instrumental National du Mali e coautore nel 1971 del primo album strumentale di kora intitolato Cordes anciennes. Dopo essersi formato con il nonno materno, Cherifou Sissoko, anch’egli suonatore di kora, Ballaké si è unito all’Ensemble Instrumental National du Mali all’età di 13 anni.

Si perfeziona con i grandi maestri e colleghi del padre, come Sidiki Diabaté (padre di Toumani Diabaté), N’Fa Diabaté e Batrou Sékou Kouyaté. Nel 1991, all’età di 23 anni, ha lasciato l’Ensemble Strumentale per accompagnare Kandia Kouyaté, uno dei più emblematici cantanti-chitarristi maliani. Con il suo innovativo modo di suonare la kora, Ballaké diventa rapidamente lo strumentista più richiesto della prima generazione di grandi griots come Amy Koïta o Tata Bambo Kouyaté.

Nel 1997 ha registrato il primo album a suo nome, Kora music from Mali, e nel 1998 un secondo album con lo stesso nome. Nel 1999 pubblica l’album Nouvelles cordes anciennes con Toumani Diabaté per l’etichetta Hannibal, in omaggio all’album dei loro due padri intitolato Cordes anciennes, e partecipa alla registrazione dell’album Kulanjan con il bluesman Taj Mahal. Nello stesso anno, Ballaké fa una notevole apparizione al Festival des Musiques Métisses di Angoulême e l’anno successivo firma con Label Bleu l’album Deli, che viene acclamato dalla critica internazionale e segna l’inizio della sua carriera solista.

Ballaké ha poi fatto numerosi incontri musicali con strumentisti e compositori internazionali come Ross Daly, Keyvan Chemirani, Dariush Talaï e Ludovico Einaudi. Nel 2005, il suo secondo album per Label Bleu, Tomora, lo ha consacrato come uno dei più promettenti virtuosi della kora della nuova generazione. Da allora, Ballaké ha continuato il suo lavoro di sperimentazione musicale con artisti come Liu Fang, con cui ha registrato l’album Le son de soie nel 2006, e più recentemente Andy Emler, Médéric Colignon e Guillaume Orti. Nel 2008 ha pubblicato un album con Rajery e Driss El Maloumi nell’ambito del progetto 3MA. La sua collaborazione con Vincent Ségal è iniziata nel 2009 con la registrazione dell’album Chamber Music nello studio di Salif Keïta a Bamako (Best International Album ai Victoires du Jazz) ed è proseguita con Musique de Nuit, pubblicato nel 2015. 

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