Nel bel mezzo di una disputa con Parigi sullo sfruttamento di un importante giacimento di uranio, Niamey lancia un appello agli investitori russi. Così il quotidiano francese Liberation contestualizza un’intervista all’agenzia pubblica russa Ria Novosti di Ousmane Abarchi, ministro nigerino delle Miniere, che ha ha invitato le imprese russe interessate all’esplorazione e allo sfruttamento delle sue risorse naturali.
“Abbiamo già incontrato aziende russe interessate a venire a esplorare e sfruttare le risorse naturali del Niger”, ha detto Ousmane Abarchi, precisando che “non si tratta solo di uranio”. “Le abbiamo invitati a venire in Niger in questo contesto”, ha dichiarato.
“Per quanto riguarda le imprese francesi, lo Stato francese attraverso il suo presidente ha dichiarato di non riconoscere le autorità del Niger”, salito al potere in seguito a un colpo di stato militare nel luglio 2023, ha ricordato Ousmane Abarchi. Secondo lui, “la situazione non è cambiata da più di un anno”. “Vi sembra concepibile che come tale noi, Stato del Niger, accettiamo che le imprese francesi continuino a sfruttare le nostre risorse naturali?”, ha sottolineato.
Dal suo insediamento al potere, la giunta nigerina, a seguito di un colpo di stato perpetrato nel luglio 2023, ha rafforzato le sue posizioni ostili all’Occidente e alla Francia in particolare, facendo della sovranità nazionale la sua priorità.
La Sopamin, società statale nigerina, è azionista con Orano (quota di maggioranza al 63,4%) della Somair, l’ultimo sito gestito in Niger dal gruppo francese fino all’annuncio della sospensione della produzione di uranio, a partire dal 31 ottobre. Orano ha spiegato la sua decisione con l’aggravarsi delle difficoltà finanziarie, legate in particolare al ritiro da parte delle autorità nigerine in giugno del permesso di sfruttamento di uno dei più grandi giacimenti di uranio del mondo, Imouraren, e all’impossibilità di esportare questa materia prima.
Secondo Niamey, il confine del Niger con il Benin è chiuso per motivi di sicurezza. Il governo nigerino ha più volte ribadito la volontà di rivedere a fondo il sistema di sfruttamento delle materie prime sul suo territorio da parte di imprese straniere e si rivolge in particolare a nuovi partner come la Russia o l’Iran.