Il ponte Rosso tra il Senegal e la Mauritania, un simbolo di sviluppo

di claudia

I presidenti di Senegal e Mauritania hanno inaugurato con la posa della prima pietra il ponte Rosso, un’opera considerata strategica che unirà i due Paesi sopra il fiume Senegal che li separa. Inoltre, secondo un comunicato della Banca africana di sviluppo (Afdb), alla cerimonia erano presenti anche il vicepresidente responsabile del complesso del settore privato, delle infrastrutture e dell’industrializzazione di Afdb Solomon Quaynor, l’ambasciatore dell’Unione europea in Senegal Irène Mingasson e il rappresentante della Banca europea per gli investimenti (Bei) Ramon Ynaraja.

Il ponte, che attraverserà il fiume Senegal per 1,5 chilometri, garantirà un traffico fluido tra la Mauritania meridionale e il Senegal settentrionale e dovrebbe consentire la riduzione dei tempi di viaggio e dei costi di trasporto. L’opera darà inoltre impulso al commercio lungo i corridoi transafricani Tangeri-Lagos e Algeri-Dakar, rafforzando così l’integrazione tra l’Africa occidentale e il Maghreb. “Integrare, sviluppare e fare la differenza nella vita quotidiana delle popolazioni, sono queste tre ambizioni che vogliamo raggiungere con il ponte Rosso, per renderlo un vero e proprio collegamento tra l’Africa occidentale e il Maghreb” ha affermato Solomon Quaynor di Afdb: 41 milioni di euro per l’opera sono stati infatti mobilitati dalla Banca africana di sviluppo.

Il costo totale del progetto è di circa 88 milioni di euro. Questo è composto da una sovvenzione di 20 milioni di euro dell’Ue e di due prestiti di circa 41 milioni di euro della Banca africana di sviluppo per i due Paesi e di 22 milioni di euro della Bei. Il resto del finanziamento è fornito da fondi di contropartita impegnati dai due Stati.

Irene Mingasson ha dichiarato: “Forte della sua esperienza, l’Unione europea è convinta della necessità di sostenere l’integrazione regionale dell’Africa occidentale e continentale. Il ponte Rosso è un emblema di questa ambizione portata avanti da due paesi ma anche attesa dai loro vicini, nella regione e nel Maghreb, e oltre, in Europa. Costruire un ponte è un atto forte, una proiezione verso il domani”.

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