Il presidente nigeriano Bola Tinubu, presidente dell’Autorità dei capi di Stato e di governo della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha detto che l’interesse e il benessere dei cittadini di Burkina Faso, Mali e Niger restano una priorità per i leader dei 15 membri di Ecowas. Tinubu ha assicurato che “diplomazia e saggezza” saranno i principi guida per la reintegrazione dei Paesi nel blocco regionale.
Burkina Faso, Mali e Niger hanno infatti annunciato il loro ritiro da Ecowas, una decisione unilaterale attuata per “rompere con il passato” e con organizzazioni internazionali di diretta discendenza coloniale, rivelatesi in effetti scarsamente efficaci negli ultimi 10 anni nell’affrontare il problema più grande di questi Paesi del Sahel, la lotta al terrorismo. Mercoledì, ricevendo il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier in visita ad Abuja, Tinubu ha ricordato che i leader dei tre Paesi sono stati finora riluttanti a presentare programmi di transizione con date chiare: “Il nostro rapporto di rispetto reciproco continuerà mentre rivaluteremo la situazione nei tre Paesi. Ciò che posso assicurare è che non daremo tolleranza a governi incostituzionali”.
Tinubu ha detto che nei tre Paesi saheliani vivono “cittadini innocenti che sono vittime dell’esercito. Continueremo a esplorare i canali diplomatici per navigare senza punire queste persone innocenti”, canali diplomatici il cui sbocco è mantenere i tre Paesi nell’Ecowas, nonostante dall’altra parte la volontà sembra non esserci. A tal punto, che proprio Burkina Faso, Mali e Niger hanno creato l’Alleanza degli Stati del Sahel, per darsi manforte a vicenda e sostenere così gli effetti dell’uscita dal blocco regionale.