Leopold Sedar Senghor, primo presidente del Senegal, poeta e primo africano a sedere all’Accademia francese, a vent’anni dalla morte ha ricevuto l’omaggio della stampa. “Senghor è una delle figure chiave nella storia del Paese. Umanista e poeta convinto”, uno dei padri della Négritude, assieme ad Aime Cesaire della Martinica, “è stato anche un politico divisivo, rissoso, formidabile e astuto”, sottolinea il quotidiano L’As.
Nel numero di oggi, Sud Quotidien ripercorre alcuni dei principali eventi politici che hanno segnato la carriera di questo uomo multidimensionale la cui carriera politica è iniziata nel 1945 e si è conclusa nel 1981 . “Senghor è uno dei più grandi statisti del Senegal. Ha lasciato uno Stato forte e ha sostenuto il desiderio comune di una vita comune. È stato anche il primo presidente africano a lasciare il potere volontariamente. Ma ahimè, il Senegal ha deviato dal percorso che ha tracciato “, scrive dal canto suo il giornale Walfadjri.
Leopold Sedar Senghor, nato il 9 ottobre 1906 a Joal, un villaggio costiero situato a cento chilometri a sud di Dakar, e morto il 20 dicembre 2001 a Verson, in Francia, fu uno statista, poeta, scrittore e primo presidente della Repubblica del Senegal francese poi senegalese (1960-1980).
Senghor era un associato di grammatica, poeta, ministro sotto la Quarta Repubblica in Francia, prima di accedere alla presidenza. La sua opera poetica è letta in tutto il mondo e i senegalesi sono orgogliosi della sua eredità letteraria e politica.
Dopo il ritiro dalla vita politica senegalese, l’ex presidente si è trasferito in Francia, dividendosi tra il suo appartamento parigino e la sua residenza in Normandia, da dove è originaria sua seconda moglie. Negli ultimi decenni della sua vita si dedicò alla scrittura e alla riflessione sulla letteratura, alla quale non aveva mai veramente rinunciato nemmeno durante la sua presidenza.
In riconoscimento del suo contributo alla letteratura francese, con una dozzina di raccolte di poesie e numerosi saggi su vari temi (letteratura, politica, Africa, Senghor è stato eletto all’Académie Française nel 1983 nella 16a cattedra dove succedette al Duca di Lévis-Mirepoix. Fu ricevuto solennemente sotto la cupola il 29 marzo 1984.
È il primo africano a sedere tra gli “Immortali”, soprannome con cui vengono indicati gli accademici francesi. Fino agli ultimi anni della sua vita, nonostante la salute cagionevole, Senghor frequentò assiduamente le sessioni settimanali dell’Accademia.