Il sindaco dell’accoglienza sotto processo – intervista a Mimmo Lucano

di claudia

Per lungo tempo è stato l’uomo simbolo dell’accoglienza ai migranti, acclamato da sinistra e finito sotto attacco dalla destra. Oggi è sotto processo a Locri (Reggio Calabria) e rischia quasi 8 anni di prigione. L’ex sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano, 63 anni, è accusato di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti. Secondo il Pubblico Ministero deve essere condannato a 7 anni e 11 mesi di reclusione. La sentenza è prevista per metà settembre.

L’ex primo cittadino, che nell’ottobre 2018 venne colpito dalla misura del divieto di dimora del comune della Locride in seguito al suo coinvolgimento in un’inchiesta su presunte irregolarità nella gestione dei fondi per gli immigrati, ​oggi è difeso dall’ex sindaco di Milano, l’avvocato Giuliano Pisapia, che si è proposto di lavorare gratuitamente con l’avvocato Andrea Daqua per smontare le tesi dell’accusa. Nel processo, oltre all’ex sindaco di Riace, sono imputate altre 26 persone (tra le quali Lemlem Tesfahun, la compagna di Lucano, che rischia 4 anni e 4 mesi di carcere). Il procuratore di Locri ha tenuto a precisare: “Non è processo al nobile fine dell’accoglienza”. Sul versante politico, alle ultime elezioni comunali (maggio 2019), dopo 15 anni alla guida dell’amministrazione, Mimmo Lucano ha incassato una sconfitta netta nella sua Riace, un tempo considerato il paese simbolo delle politiche di integrazione, dove si è registrato un boom di consensi per la Lega di Salvini. In autunno si presenterà alle elezioni regionali in Calabria in veste di capolista della coalizione “Un’altra Calabria è possibile” che vede Luigi De Magistris (attuale sindaco di Napoli, già pm a Catanzaro), candidato alla presidenza della giunta regionale. Come sta vivendo questo delicato momento Mimmo Lucano? È pentito del suo operato? “Rifarei tutto, anzi di più”, risponde in questa intervista, a cura di Marco Trovato.

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