Nonostante sia stata messa al bando un po’ ovunque e sia stata ufficialmente proibita con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, la schiavitù resta uno dei problemi più drammatici del nostro tempo. E ognuno di noi ne è in qualche modo responsabile.
Il sito internet Slavery Footprint promette di rivelare quanti schiavi, senza saperlo, abbiamo ogni giorno alle nostre dipendenze in base allo stile di vita, abitudini e dimensioni del nucleo famigliare. «La schiavitù purtroppo è ovunque – punta il dito Justin Dillon, responsabile di Slavery Footprint -, ogni oggetto della nostra quotidianità viene realizzato sfruttando in maniera disumana ed illegale manodopera a basso costo».
L’iniziativa ha come finalità quella di incentivare le multinazionali a far luce sulle loro pratiche «schiaviste», rendendo i consumatori più consapevoli su una piaga sociale che oggi affligge 27 milioni di persone, molte delle quali bambini.