Il sogno dei Juba Boys, tra le prime squadre di calcio per ipovedenti del Paese

di claudia

Si chiama Juba Boys, una delle poche squadre di calcio per ipovedenti attiva nella capitale del Sud Sudan dal 2020. Un progetto istituito con un solo obiettivo: quello di far diventare dei campioni dei giovani appassionati di calcio, senza farsi fermare da ogni forma di disabilità visiva. Il sogno degli allenatori è portare la squadra ai Giochi Paralimpici. Una speranza che ha come linguaggio quello dello sport, contro ogni discriminazione ed esclusione.

Mubarak, 27 anni, è il capitano della squadra che si è classificata per partecipare al primo campionato di calcio per non vedenti del paese, riporta Afp. Un grande successo se si pensa alle difficoltà e alle sfide che questo sport comporta, ma anche alle discriminazioni e ai problemi del Paese. Oltre alle sfide fisiche, spiega Rfi, i cittadini sud sudanesi ipovedenti non hanno facile accesso alle opportunità, vivendo in un Paese già alle prese con disastri climatici, povertà e violenza. Secondo l’allenatore Simon Madol Akol però, proprio lo sport aiuta a combattere la discriminazione e offre nuove speranze a molti giovani non vedenti.

Il calcio per ipovedenti nel Paese sta muovendo i primi passi e la strada è in salita. Nonostante le difficoltà, gli allenatori e gli organizzatori dei campionati sperano che le vittorie e la tenacia dei partecipanti facciano muovere un vento di cambiamento e innovazione.

“All’inizio non è stato facile – spiega Mubarak – Molti di noi pensavano che fosse un’idea folle. Come fa una persona ipovedente, che non vede, a giocare a calcio? Questo è quello che pensavamo all’inizio”. Ma questi pensieri non hanno fermato tanti giovani come lui. “L’associazione ha rapidamente mobilitato tanti giovani non vedenti che si sono uniti alla squadra. Un primo passo per poi cercare di introdurre un sistema più strutturato, ha dichiarato Charles Pasqual Clement, presidente della Blind Football Association.

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