di Claudia Volonterio
Il pane, alimento di uso quotidiano semplice e al contempo ricco, è il filo che avvolge la storia di Mamadou, ventiquattrenne gambiano giunto in Italia a diciotto anni. Oggi è un rinomato panificatore e vive a Cagliari, in Sardegna. La sua storia a lieto fine si porta dietro un viaggio lungo e difficile che lo ha portato a realizzare uno dei suoi sogni.
Se avete intenzione di recarvi a Cagliari nei prossimi mesi, merita una tappa Panino.eat in Piazza Galilei 31, dove potrete pranzare con un menù a base di panini appunto, o portare a casa del buon pane fresco. Dietro a ogni prodotto ci sono la cura, la passione e il talento di Mamadou Diallo, giovane panificatore guineano, cresciuto tra la Guinea e il Gambia. La sua storia, resa nota dal Gambero Rosso, è una vicenda di successo e speranza non scontata. Non tutti i migranti che affrontano la pericolosa attraversata, del continente prima e del mare dopo, giungono in salvo a riva, né una volta giunti a destinazione tutti riescono a costruirsi una nuova vita di successo. Ci sono storie però come quella di Mamadou che invitano alla speranza, per il loro lieto fine nonostante le premesse difficili.
Il giovane panificatore è arrivato sei anni fa in Italia, diciotto anni ancora da compiere, dopo aver attraversato il Gambia e la Libia e aver vissuto da vicino il dramma degli scafisti, dei quali è rimasto vittima suo zio. La forza per resistere al viaggio gliel’hanno data forse i suoi sogni: diventare cuoco o calciatore.
Arrivato a Crotone, in Calabria, ha cominciato il suo iter nella penisola tra una città e l’altra, con la speranza di imparare al più presto l’italiano e accedere alla scuola. Le tempistiche lunghe ed estenuanti sono state, al pari di tanti migranti nei centri di accoglienza, un grande ostacolo. Finalmente, giunto in Sardegna, tutto è cambiato. Qui ha potuto frequentare la scuola, lavorare come mediatore e, grazie all’aiuto di un operatore del centro, che lo ha indirizzato verso un corso di cucina del celebre chef Antonino Cannavacciuolo, mettere il primo mattoncino per realizzare uno dei suoi sogni. Durante il corso ha scoperto la passione per la panificazione, che ha cercato di perfezionare studiando tecniche e ingredienti.
“L’impasto, il profumo, l’aspetto, tutto mi riportava improvvisamente vicino alla mia terra, ai miei cari. Impastavamo a mano, proprio come si fa in Africa. E dopo tanto tempo, ho riscoperto di essere felice, ho capito che seguire quel magico processo produttivo che accompagna il pane mi rendeva felice più di qualsiasi altra cosa”, racconta Mamadou al Gambero Rosso.