Il governo del Sudan ha accettato con riserva l’invito a partecipare ai colloqui di pace sponsorizzati dagli Stati Uniti a Ginevra, in Svizzera. L’esecutivo, allineato all’esercito, nella sua risposta all’invito ha affermato che è “la parte più interessata a salvare le vite e la dignità del popolo sudanese, e quindi coopererà con qualsiasi entità che intenda farlo”. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri sudanese in una dichiarazione.
Tuttavia, il governo ha chiarito che qualsiasi negoziato prima del ritiro completo e della fine dell’avanzata da parte delle Forze di Supporto Rapido (Rsf) “non sarà accettabile per il popolo sudanese”, si legge nella dichiarazione. L’esercito aveva finora respinto al mittente le recenti offerte di riprendere i negoziati di pace e di attuare nuovamente il cessate il fuoco per fermare una guerra che dura da 15 mesi.
I colloqui sarebbero co-ospitati dall’Arabia Saudita e includerebbero Egitto ed Emirati Arabi Uniti, che hanno sostenuto la Rsf in questi mesi, secondo gli esperti delle Nazioni Unite, i funzionari americani e l’esercito sudanese.