La Foreign press association Africa (Fpaa), un’organizzazione panafricana di giornalisti senza scopo di lucro che copre l’Africa per i media internazionali in Africa, ha comunicato il suo dispiacere per l’uso di immagini di uomini e donne di origine africana da parte dei media internazionali che parlano di vaiolo delle scimmie. La critica è contenuta in una dichiarazione diffusa tramite comunicato stampa dalla Fpaa, in cui si osserva che i media dovrebbero essere in prima linea “nella lotta contro il razzismo sistemico e gli stereotipi razziali” condividendo immagini e narrazioni positive e che non siano a rischio di stigmatizzazione dei soggetti.
“È inquietante che i media europei e nordamericani utilizzino immagini stock di persone con carnagione scura o nera o di origine africana per rappresentare un focolaio della malattia nel Regno Unito e in nord America” scrive l’Fpaa.
“Se si parla dell’epidemia di vaiolo delle scimmie in Europa o nelle Americhe non si dovrebbero usare immagini degli ospedali europei o americani? In assenza di tali immagini esistono raccolte di micrografie elettroniche delle strutture subcellulari del virus”. L’Fpaa condanna il perpetrarsi “dello stereotipo negativo che assegna calamità all’Africa e privilegio o immunità ad altri”.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) attualmente ci sono 12 paesi in cui è confermata la presenza di vaiolo delle scimmie, 9 di questi sono paesi europei, cui si aggiungono Australia, Stati uniti e Canada. Attualmente sono allo studio più di 50 casi sospetti.
Nel continente almeno 1.284 casi sospetti di vaiolo delle scimmie, con 58 morti, sono stati segnalati nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) dall’inizio dell’anno. Lo ha riferito l’ufficio locale della Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), precisando che a partire dall’8 maggio, tutti questi casi sono stati segnalati in 87 zone sanitarie in 18 province del paese. Secondo l’Oms, le province di Sankuru, Tshopo, Equateur e Tshuapa hanno registrato circa i tre quarti di questi casi sospetti, ovvero 913.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia generalmente lieve e autolimitante, con la maggior parte dei malati che guarisce entro poche settimane. Il suo virus può essere diffuso attraverso il contatto con fluidi corporei, ferite o attraverso indumenti intimi e biancheria da letto che sono stati contaminati dal virus, ma anche da persona a persona attraverso goccioline respiratorie.